Sorvolare il più in alto possibile gli spazi naturali che permettono attività ricreative

Berna, 17.09.2009 - In Svizzera, gli spazi naturali particolarmente idonei a svolgere una funzione ricreativa dovranno in futuro essere protetti dal rumore generato dal traffico aereo. Un gruppo di lavoro della Confederazione diretto dall’UFAC propone la delimitazione di quattro “zone di silenzio nel paesaggio”. I piloti dovranno sorvolare queste aree possibilmente ad alta quota.

Nel 2000, con il Piano settoriale dell'infrastruttura aeronautica (PSIA), il Consiglio federale aveva incaricato l'UFAC di verificare la rete di aree d'atterraggio di montagna in Svizzera, stabilendo la necessità di chiarire, nell'ambito di questi lavori, in che modo realizzare zone di silenzio che siano esposte il meno possibile al rumore del traffico aereo. La delimitazione di zone di silenzio è sancita dalla legge sulla navigazione aerea. Nel frattempo, il gruppo di lavoro diretto dall'UFAC ha avviato la verifica e ha elaborato una proposta di definizione di zone di silenzio.

Le zone di silenzio si suddividono in due categorie: le zone di tranquillità nel paesaggio, che servono al riposo delle persone e in cui si può percepire la varietà di rumori naturali  possibilmente senza fonti di rumore di origine antropica, e le zone di quiete per la fauna selvatica, in cui la fauna è protetta dai rumori, in particolare quelli improvvisi che possono spaventarla.

Mentre la delimitazione di zone di quiete per la fauna selvatica viene trattata nell'ambito della verifica delle aree d'atterraggio di montagna, i servizi federali competenti hanno elaborato un piano separato per la definizione di zone di tranquillità nel paesaggio. Il piano prevede quattro zone e tiene conto anche delle esigenze dell'aviazione. Si tratta del Parco nazionale con un'estensione a nord e ad est, la zona dell'Adula/Greina al confine tra i Grigioni e il Ticino nonché delle regioni della Binntal e di Weissmies nel Vallese.

Al fine di salvaguardare la funzione ricreativa di queste zone, ai piloti viene chiesto di sorvolare queste zone possibilmente ad alta quota, seguendo una traiettoria diretta. Questa condizione deve essere indicata sulla carta aeronautica della Svizzera. Attualmente, per le zone inabitate vige in Svizzera l'obbligo di sorvolo ad un quota minima di 150 metri.

Il gruppo di lavoro della Confederazione ha invitato diversi interlocutori nei settori ambientale e dell'aviazione ad esprimere il loro parere sul piano. La procedura di consultazione si concluderà alla fine di novembre.



Pubblicato da

Ufficio federale dell'aviazione civile
http://www.bazl.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-29049.html