L’ECRI critica le diffamazioni e invoca una migliore tutela giuridica contro la discriminazione

Berna, 15.09.2009 - Nel suo quarto rapporto sulla Svizzera, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza ECRI giudica favorevolmente la nuova legge sugli stranieri, l’introduzione di una procedura di naturalizzazione che prevede la possibilità di ricorso, nonché gli sforzi di integrazione compiuti dal nostro Paese. La principale critica riguarda invece le diffamazioni nei confronti di immigrati e minoranze religiose, nonché le carenze nella protezione dalla discriminazione. La Commissione federale contro il razzismo CFR condivide questa valutazione e, a fine 2009, pubblicherà uno studio corredato di raccomandazioni su come potenziare la tutela giuridica.

In Svizzera – constata l’ECRI – le campagne di propaganda politica prendono spesso e volentieri di mira gruppi di immigrati, gli interventi parlamentari dagli accenti xenofobi sono tollerati, l’applicazione della norma penale contro la discriminazione appare incerta e, in questo ambito, la giustizia pecca in parte della necessaria sensibilità. La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza ha preso atto con preoccupazione degli attacchi sferrati negli ultimi anni alla norma penale citata e alla CFR. Quale misura di miglioramento, l’ECRI propone la sensibilizzazione dei corpi di polizia, delle autorità preposte all’esecuzione delle pene, degli avvocati e dei giudici e raccomanda l’intensificazione degli sforzi per combattere il razzismo nel dibattito politico e nei media. Una delle principali critiche mosse dalla ECRI nel quarto rapporto sulla Svizzera riguarda la mancanza di tutela contro la discriminazione in importanti ambiti della vita civile come il lavoro o l’alloggio. Le vittime più frequenti sono persone di colore, musulmani o immigrati provenienti dai Balcani e dalla Turchia, ma nemmeno i nomadi, gli jenisch e i rom sono al riparo da stereotipizzazioni e sfavoritismi. L’iniziativa parlamentare Rechsteiner (07.422) depositata nel 2007 chiede l’emanazione di una legge generale sulla parità di trattamento in adempimento all’articolo 8 della Costituzione federale che ne postula il principio. Anche l’ultimo rapporto pubblicato nel giugno 2009 dalla Conferenza tripartita sugli agglomerati CTA riconosce la necessità di potenziare la tutela contro la discriminazione. A fine anno, la CFR presenterà uno studio in cui saranno esaminate a fondo le odierne carenze giuridiche in materia e formulate raccomandazioni per muoversi nella direzione auspicata.


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