In occasione dell'incontro dei ministri delle finanze il presidente della Confederazione Merz ribadisce la posizione della Svizzera

Berna, 23.06.2009 - In occasione dell'incontro dei ministri delle finanze a Berlino il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz - su invito del ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrück e del ministro francese del bilancio Eric Woerth, esteso a 20 ministri scelti dell'OCSE e degli Stati dell'UE - ha ribadito la posizione della Svizzera in ambito di collaborazione internazionale in questioni fiscali. Egli ha chiarito che la Svizzera passa rapidamente dalle parole ai fatti. Dopo la decisione del Consiglio federale di estendere l'assistenza amministrativa conformemente all'articolo 26 del modello di convenzione dell'OCSE, la Svizzera ha già rinegoziato una mezza dozzina di convenzioni di doppia imposizione.

L'incontro dei ministri delle finanze si è tenuto su invito dei ministri Steinbrück e Woerth ed è servito a valutare la situazione riguardo all'attuazione dello standard dell'OCSE sullo scambio di informazioni in questioni fiscali. Nel suo discorso, il presidente della Confederazione ha ricordato le diverse culture fiscali degli Stati e ha sottolineato che nel contesto internazionale la Svizzera è un partner affidabile. Egli ha respinto ancora una volta l'accusa insostenibile secondo cui la Svizzera sarebbe un paradiso fiscale. Il presidente della Confederazione ha ribadito l'intenzione della Svizzera di attuare rapidamente la decisione del 13 marzo 2009 del Consiglio federale di revocare la riserva all'articolo 26 del modello di convenzione dell'OCSE e di fornire in futuro, su richiesta, l'assistenza amministrativa anche in caso di sottrazione d'imposta. La Svizzera è passata immediatamente dalle parole ai fatti, visto che sono già state rinegoziate sei convenzioni di doppia imposizione CDI. Secondo Merz non esiste quindi motivo di dubitare della correttezza della Svizzera.

In occasione dell'incontro il presidente della Confederazione ha chiesto una parità di trattamento per tutti gli Stati e i partecipanti al mercato (level playing field). Egli ha preteso che ai fini dell'allestimento della lista dei paradisi fiscali dell'OCSE, rispettivamente degli Stati del G20, tutti i Paesi vengano trattati allo stesso modo. Tutte le piazze finanziarie devono applicare le stesse norme e in tutti i casi bisognerebbe accertarsi subito della loro attuazione. Al riguardo Merz ha evidenziato la richiesta della Svizzera di un monitoraggio trasparente, basato su criteri oggettivi e comuni, nell'attuazione dello scambio di informazioni. Per il presidente della Confederazione non è per nulla ammissibile che nell'allestimento di simili liste Stati membri dell'OCSE come la Svizzera non vengano in futuro consultati.

Nel suo discorso il presidente della Confederazione Merz ha ribadito l'importanza della ripartizione della responsabilità nella collaborazione internazionale in questioni fiscali. Infatti, sia gli Stati in cui sono depositati averi bancari, sia gli Stati di domicilio dei proprietari di questi capitali devono fornire il loro sostegno. Merz non condivide gli sforzi intesi a impedire flussi di capitali transfrontalieri attraverso misure protezionistiche.

La Svizzera quale partner affidabile vuole dare il buon esempio e attuare rapidamente la revisione delle CDI. Merz ha ribadito la posizione del Consiglio federale di negoziare con ogni singolo Stato l'estensione dell'assistenza amministrativa in questioni fiscali.


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