La crisi economica scuote le PMI del settore energetico

Berna, 19.06.2009 - Anche le piccole e medie imprese (PMI) del settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica avvertono distintamente la crisi economica e finanziaria globale. Più della metà di queste imprese innovative registrano una flessione della domanda e, dato l’andamento degli ordini, non si attendono alcun rapido miglioramento della situazione. Il più difficile accesso ai crediti pregiudica anche le attività di ricerca e innovazione delle PMI. Per questo motivo, accanto alle perdite congiunturali potrebbe verificarsi anche un calo della crescita a lungo termine.

Quali sono le ripercussioni della crisi finanziaria ed economica globale sulle PMI svizzere particolarmente innovative che operano nei settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica? Per rispondere a questa domanda, nel gennaio 2009, l'Ufficio federale dell'energia (UFE) ha incaricato il BAK Basel Economics e l'istituto di ricerche di mercato Konso AG di realizzare un sondaggio. La maggior parte delle 115 piccole e medie imprese intervistate si distinguono per un'elevata forza innovatrice e negli ultimi tre anni sono state attive nella ricerca e nello sviluppo.

I risultati dell'inchiesta sono ora disponibili nello studio "Einfluss der Finanzkrise auf KMU im Energiebereich: Ergebnisse einer Unternehmensbefragung" (Influenza della crisi finanziaria sulle PMI del settore energetico: risultati di un'inchiesta condotta presso le imprese) che è stato pubblicato oggi dall'UFE nell'ambito del suo programma di ricerca "Basi dell'economia energetica".

Situazione attuale difficile e nessun miglioramento in vista

Mentre l'esercizio 2008 è stato valutato ancora come positivo dalla maggior parte delle PMI che hanno partecipato all'inchiesta, il giudizio sulla situazione attuale è risultato prevalentemente negativo. Più della metà delle imprese parla di una riduzione della domanda. Per il momento, non è atteso alcun miglioramento della situazione. Circa il 50 per cento delle imprese intervistate, infatti, si aspetta una diminuzione delle commesse, delle esportazioni e dei fatturati nel corso del 2009.

Dal sondaggio emerge inoltre che le imprese innovative sono colpite dagli effetti della crisi congiunturale internazionale tanto quanto le altre imprese: i loro vantaggi concorrenziali passano quindi, almeno per il momento, in secondo piano.

Buone prospettive per la produzione energetica e per il settore delle pile

Le previsioni relative all'anno 2009 risultano leggermente migliori per le imprese del settore delle energie rinnovabili che per le PMI nel settore dell'efficienza energetica. Le imprese operanti nei campi della produzione energetica, delle pile e degli accumulatori si attendono buone prospettive. Più della metà delle imprese attive in questi settori si aspetta addirittura degli incrementi di fatturato. Al contrario, i settori dell'ingegneria meccanica e dell'elettronica prevedono un peggioramento della situazione. Le imprese operanti nel campo della tecnica degli edifici sono un po' meno colpite.

La contrazione dei crediti pregiudica la ricerca e lo sviluppo

In seguito alla crisi finanziaria, per circa la metà delle imprese le probabilità di ottenere un finanziamento sono peggiorate. Anche quelle ben consolidate e innovative sono colpite dalle più restrittive condizioni di finanziamento. Circa i tre quarti delle imprese si attendono che le condizioni di finanziamento attuali pregiudicheranno le loro attività di ricerca e sviluppo e un terzo delle PMI si prepara a una diminuzione delle spese destinate a queste attività già per l'anno in corso. La riduzione delle attività innovative può essere causa di un calo a lungo termine della crescita.

Condizioni quadro per le PMI del settore energetico

Secondo le imprese intervistate, tre fattori assumono un ruolo particolare per lo sviluppo a lungo termine del loro settore:

  1. l'andamento dei prezzi energetici a livello internazionale. Un aumento dei prezzi dell'energia prodotta da fonti convenzionali incoraggia maggiormente gli investimenti nelle tecnologie alternative come le energie rinnovabili e l'efficienza energetica;
  2. la disponibilità di personale specializzato qualificato. Il capitale umano è un fattore essenziale per le imprese innovative con un'intensa attività di ricerca e sviluppo;
  3. le condizioni quadro statali. Per molte delle imprese intervistate, le regolamentazioni del mercato operate attraverso il diritto ambientale ed edilizio assumono un ruolo essenziale. L'importanza della promozione dell'innovazione da parte dello Stato è sottolineata soprattutto dalle imprese che hanno già esperienza con i programmi pubblici d'incentivazione. Molte imprese non conoscono affatto l'esistenza di tali programmi.

Studio (Editore: Ufficio federale dell'energia): Einfluss der Finanzkrise auf KMU im Energiebereich: Ergebnisse einer Unternehmensbefragung.


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