Designazione del Burkina Faso, del Kosovo e della Serbia quali nuovi Paesi sicuri nel settore dell'asilo

(Ultima modifica 19.03.2009)

Berna, 19.03.2009 - Dal 1° aprile 2009 anche il Burkina Faso, il Kosovo e la Serbia sono considerati "Safe Countries". Nel corso della seduta del 6 marzo 2009, il Consiglio federale ha inserito anche questi tre Stati nell'elenco dei Paesi sicuri. I criteri determinanti per la designazione di un Paese quale "Safe Country" sono segnatamente il rispetto dei diritti dell'uomo e l'applicazione delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo e di rifugiati.

Se il richiedente proviene da un "Safe Country", non si entra nel merito della domanda o ricorso, a meno che non risultino indizi di persecuzione. Le persone perseguitate provenienti da un Safe Country conservano così la possibilità di ottenere asilo in Svizzera.

Finora sono stati dichiarati "Safe Countries" i Paesi seguenti: Albania, Bosnia e Erzegovina, Ghana, India, Macedonia, Mongolia, Senegal, Benin, Ucraina, Moldova (senza la regione Transdnestriana), Croazia, Mali, Montenegro nonché tutti gli Stati dell'UE e dell'AELS. Dopo un accurato esame dei criteri determinanti, a inizio marzo il Consiglio federale ha deciso di dichiarare "Safe Countries" anche il Burkina Faso, il Kosovo e la Serbia.

L'Ufficio federale della migrazione (UFM) verifica almeno una volta all'anno lo statuto di "Safe Country" di ciascun Paese designato come tale. Se in un "Safe Country" la situazione si deteriora durevolmente, l'UFM chiede senza indugio al Consiglio federale di revocare tale statuto.


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Jonas Montani, Ufficio federale della migrazione, tel. +41 31 325 98 80


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