AI: la lotta alle truffe varca i confini

Berna, 28.11.2008 - La lotta alle truffe ai danni dell’AI è costantemente inasprita. Oltre all’azione condotta in Svizzera, si intende ora stringere il cerchio intorno agli eventuali truffatori residenti all’estero. Attualmente due ditte di comprovata esperienza nell’ambito della lotta alle truffe, della sorveglianza e del regresso stanno procedendo a controlli in Kosovo e Thailandia. Se questo progetto pilota fornirà buoni risultati, la lotta alle truffe ai danni dell’AI in collaborazione con partner specializzati sarà estesa ad altri Paesi.

Con l’entrata in vigore della 5a revisione AI, il 1° gennaio 2008, è stata introdotta la base legale necessaria per svolgere indagini segrete (osservazioni) concernenti persone su cui pesa un forte sospetto di truffa. Questo ha permesso di dare un nuovo orientamento alla lotta alle truffe. Dal 1° agosto 2008 gli uffici AI stanno applicando un sistema uniforme che prevede l’intervento di ditte con esperienza specializzate in investigazioni per la raccolta di prove nel caso in cui il sospetto di truffa dovesse rivelarsi fondato.L’osservazione di un assicurato su cui pesa un forte sospetto di truffa è ordinata quale ultima ratio per stabilire i fatti. Essa serve alla raccolta di prove e permette agli uffici AI di sospendere il versamento di prestazioni assicurative in corso o di rifiutare la concessione di nuove prestazioni. Le informazioni raccolte possono inoltre servire a sporgere denuncia presso la competente autorità penale. L’osservazione entra in considerazione in caso di prestazioni elevate (per esempio rendite), di controlli di breve durata e di osservazioni in spazi pubblici e quando sono necessarie prove schiaccianti. 

Progetto pilota: controlli in Thailandia e Kosovo

Se vi è un forte sospetto di truffa riguardo a beneficiari di rendite AI che vivono all’estero, il competente ufficio AI per gli assicurati residenti all’estero deve ricorrere a specialisti con esperienza che abbiano i legami necessari nel Paese in questione. Per il progetto pilota sono state incaricate la ditta SGS (Société Générale de Surveillance SA) per la Thailandia e la ditta AVUS per il Kosovo. Entrambe hanno le relazioni necessarie nel rispettivo Paese, ne conoscono la situazione regionale, economica e politica e sono dunque in grado di fornire informazioni affidabili.

Il progetto pilota messo in atto in questi Paesi persegue tre obiettivi:

  • raccogliere esperienze concernenti gruppi diversi di beneficiari di rendite: 1) in Thailandia risiedono attualmente ca. 340 beneficiari di una rendita AI svizzera. Nella maggior parte dei casi si tratta di cittadini confederati; 2) in Kosovo vi sono attualmente ca. 300 beneficiari di una rendita AI svizzera; in questo caso si tratta invece di cittadini kosovari rientrati nel loro Paese di origine;
  • raccogliere esperienze in due Paesi con forme di governo diverse;
  • raccogliere esperienze in due Paesi in cui si presume un elevato potenziale di truffa.
 

Beneficiari di rendite AI residenti all’estero

Nel gennaio 2008 sono state versate all’estero 59'000 rendite AI per un totale di 49 milioni di franchi, il che corrisponde rispettivamente al 15% di tutte le rendite AI e all'11% delle spese complessive per le rendite. I beneficiari di rendite si suddividono in due categorie: gli Svizzeri partiti all'estero e gli assicurati di origine straniera ritornati nel loro Paese. Per tutte queste persone è competente l’ufficio AI per gli assicurati residenti all’estero. Poiché questi beneficiari di rendite AI si trovano all’estero, verificare regolarmente il loro diritto alle prestazioni presenta maggiori difficoltà rispetto a quelli residenti in Svizzera: le indicazioni sulla situazione familiare e sui redditi e i rapporti medici provenienti da oltreoceano (p. es. Thailandia, Filippine o America Latina) non sono sempre affidabili; i rapporti medici richiedono spesso un esame medico dell’assicurato in Svizzera, soprattutto nei casi in cui la rendita AI è stata assegnata esclusivamente per problemi di ordine psichico.L’esperienza mostra che l’emigrazione o il rientro in patria possono migliorare le condizioni economiche e di salute degli interessati, con relative conseguenze sul grado d'invalidità e dunque sull’importo della rendita. Poiché spesso questi elementi possono difficilmente essere giudicati a distanza, è indispensabile avvalersi della collaborazione di partner di fiducia direttamente sul posto. Per ora la fase pilota è limitata a sei mesi. In caso di buoni risultati, la lotta alla truffa sarà estesa ad altri Paesi.


Indirizzo cui rivolgere domande

Tel. 031 322 91 32, Alard du Bois-Reymond, Vicedirettore, Capo Ambito Assicurazione invalidità, Ufficio federale delle assicurazioni sociali
Tel. 022 795 94 89, Huguette Krattinger, capo divisione, Ufficio AI per gli assicurati residenti all’estero



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