Affare Montesinos: la Svizzera restituisce 77 milioni di dollari al Perù

Zurigo/Berna, 20.08.2002 - I valori patrimoniali, bloccati in Svizzera, di Vladimiro Montesinos Torres, ex capo del Servizio nazionale d'informazione del Perù nonché consigliere del presidente, e di altre persone vengono restituiti al Perù. La consegna di questi fondi è stata resa possibile segnatamente grazie alla collaborazione efficiente tra le autorità di entrambi i Paesi.

Il conto del Banco de la Nación del Perù presso la Citibank di New York riceve oggi dalla Svizzera un bonifico di 77,5 milioni di dollari. Si tratta preminentemente dei valori patrimoniali bloccati di Vladimiro Montesinos Torres e dell'ex generale peruviano Nicolas de Bari Hermoza Rios.

Le indagini della Procura distrettuale IV del Canton Zurigo hanno evidenziato che i fondi di Montesinos (in totale 49,5 milioni di dollari) bloccati in Svizzera erano provento di corruzione: dal 1990 Montesinos percepiva "commissioni" sulle forniture di armi destinate allo Stato peruviano e faceva versare queste tangenti sui suoi conti bancari in Lussemburgo, negli Stati Uniti e in Svizzera. In occasione di almeno 32 contratti di fornitura, Montesinos aveva percepito tangenti ammontanti al 18 per cento del prezzo d'acquisto. Anche in occasione dell'acquisto di tre aerei "MIG29" da parte delle forze aeree peruviane presso la fabbrica nazionale di armi russa "Rosvoorouzhenie", Montesinos aveva incassato una "commissione" di 10,9 milioni di dollari. Grazie alla sua posizione, a titolo di controprestazione, Montesinos faceva in modo che determinati commercianti di armi venissero favoriti al momento dell'aggiudicazione di queste commesse. In ragione di siffatto stato delle cose il 12 giugno 2002 la Procura distrettuale IV per il Canton Zurigo ha ordinato la restituzione dei valori patrimoniali di Montesinos al Perù. Questa decisione non è stata impugnata e nel frattempo è cresciuta in giudicato.

Restituzione volontaria

Uno dei commercianti di armi, favorito in occasione di una di queste aggiudicazioni, riconsegnerà volontariamente allo Stato peruviano la sua commissione derivante da queste transazioni (7 milioni di dollari) e depositata su conti bancari svizzeri.

Anche il generale Nicolas de Bari Hermoza Rios aveva accettato tangenti nell'ambito di forniture di armi al Perù. Di sopraggiunta egli aveva pure indebitamente sottratto denaro dal bilancio militare. Tutti i fondi conseguiti illecitamente sono infine stati depositati sui suoi conti bancari in Svizzera. Nicolas de Bari Hermoza Rios si è dichiarato disposto a restituire questi fondi (21 milioni di dollari) al Perù.

Collaborazione efficiente e legislazione efficace

Nel caso Montesinos la restituzione di questi fondi è stata resa possibile grazie a una collaborazione efficiente delle autorità svizzere e peruviane nonché in particolare grazie alla legislazione svizzera in materia di lotta al riciclaggio di denaro: in applicazione della legge federale contro il riciclaggio nell'ottobre del 2000 le banche avevano informato l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro dell'Ufficio federale di polizia sui valori patrimoniali di Montesinos e Hermoza Rios. L'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro ha senza indugio trasmesso siffatte informazioni alla Procura distrettuale IV per il Canton Zurigo, la quale ha provveduto a bloccare i fondi e ad avviare un'inchiesta penale. Quanto emerso durante le indagini effettuate a Zurigo è stato trasmesso dall'Ufficio federale di giustizia alla giustizia peruviana che a sua volta ha svolto le relative indagini e presentato le pertinenti domande d'assistenza giudiziaria alla Svizzera.

33 milioni di dollari ancora bloccati

Nel caso Montesinos restano bloccati in Svizzera fondi per un totale di 33 milioni di dollari. Attualmente a Zurigo sono ancora pendenti domande di assistenza giudiziaria peruviane concernenti la riconsegna di questi fondi.


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