Rapporto dell’Ufficio federale della cultura sulla politica della memoria

Berna, 07.07.2008 - L’Ufficio federale della cultura trasmette in data odierna il rapporto «Memopolitik. Eine Politik des Bundes zu den Gedächtnissen der Schweiz» agli ambienti specialistici per un’indagine conoscitiva

L’Ufficio federale della cultura (UFC) si occupa dal 2000 delle problematiche sorte nelle istituzioni della memoria in seguito al progresso tecnologico e presenta ora il rapporto specialistico «Memopolitik. Eine Politik des Bundes zu den Gedächtnissen der Schweiz». Le principali istituzioni della memoria svizzere sono la Biblioteca nazionale, l’Archivio federale, la Fonoteca nazionale e i Musei nazionali. Numerose istituzioni e reti a tutti i livelli federalistici contribuiscono inoltre alla memoria culturale della Svizzera e permetteranno anche in futuro di alimentare il dialogo con la società, il suo passato e le sue origini. Sono poi interessati a una politica della memoria lungimirante anche gli ambienti scientifici ed economici.

Il rapporto specialistico fornisce una panoramica delle sfide da affrontare per conservare e rendere accessibile la memoria della Svizzera e ne documenta i cambiamenti in atto nell’era digitale. Tra il febbraio 2007 e il marzo 2008 l’UFC ha svolto in merito indagini capillari presso le istituzioni della memoria e le organizzazioni interessate a una politica della memoria. Il rapporto descrive la situazione in Svizzera tenendo conto dello stato della ricerca culturale sulla memoria e dei fondamenti empirici esistenti. Inoltre tratta gli aspetti giuridici ancora da chiarire nell’ambito della politica della memoria e presenta le principali parti coinvolte e i progetti fondamentali in corso.

Il rapporto fissa i principi della politica della memoria della Confederazione e propone provvedimenti per l’accessibilità e la conservazione dei documenti audiovisivi e delle pubblicazioni elettroniche. Per l’UFC sono prioritarie l’accessibilità e la conservazione rispetto alla digitalizzazione a posteriori di opere a stampa storiche. Nella società dell’informazione assumono valenza di testimonianze del tempo immagini, film, documenti sonori, registrazioni radiofoniche e televisive e procedure multimediali. I documenti audiovisivi e digitali determinano sempre più la prospettiva sul passato e devono essere preservati dal deterioramento.

I media digitali e lo sviluppo dei mezzi di comunicazione hanno modificato le condizioni fondamentali della conservazione e della fruizione del patrimonio culturale e sociale. La digitalizzazione di beni culturali e l’accessibilità on line dei documenti più diversi, ma anche l’archiviazione di documenti elettronici e la salvaguardia del patrimonio culturale audiovisivo sono temi di notevole interesse pubblico.

L’UFC trasmette oggi il rapporto «Memopolitik. Eine Politik des Bundes zu den Gedächtnissen der Schweiz» ai servizi amministrativi competenti e gli ambienti specialistici e li invita a partecipare a un’indagine conoscitiva cui sono invitate anche tutte le cerchie interessate alla politica della memoria della Confederazione. Da metà luglio il rapporto sarà disponibile anche in lingua francese sul sito dell’UFC (www.bak.admin.ch). La scadenza per rispondere all’indagine conoscitiva è fissata per il 31 agosto 2008. Successivamente l’UFC sottoporrà al Dipartimento federale dell’interno le sue proposte di attuazione per una politica della memoria lungimirante.

Il rapporto e ulteriori informazioni sono scaricabili dal sito:
http://www.bak.admin.ch/bak/themen/kulturpolitik/02082/index.html?lang=it


Indirizzo cui rivolgere domande

Yves Fischer, direttore supplente dell’Ufficio federale della cultura, tel. 031 322 92 62
Anna Imfeld, Comuncazione, Ufficio federale della cultura, tel. 031 322 92 34



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