Label per caviale legale

Berna, 16.06.2008 - La Svizzera inasprisce i provvedimenti contro il commercio illegale di caviale: d’ora in poi ogni recipiente contenente caviale deve essere munito di un’etichetta che attesti l’origine legale, e inoltre tutte le ditte attive nel commercio del caviale devono essere registrate. In tal modo è chiaramente visibile anche al consumatore l’origine legale del caviale. Alcuni mesi fa l’Unione Europea ha approvato anch’essa misure piú severe.

Dal 1998 gli storioni, e quindi anche le loro uova – il caviale – sono contemplati dalla Convenzione sul commercio delle specie minacciate di estinzione CITES. Di conseguenza il caviale può essere importato in Svizzera soltanto se il paese d’origine e la Svizzera hanno dato l’autorizzazione. Quest’obbligo di autorizzazione vale tanto per le ditte quanto per i privati. Finora i turisti potevano importare fino a 250 gr di caviale senza autorizzazione. Adesso il limite è stato ridotto a 125 gr. Inoltre è d’obbligo da subito un’etichetta da cui anche il consumatore possa desumere chiaramente l’origine legale del prodotto. 

Tali provvedimenti si sono imposti siccome una grande quantità di caviale commercializzata nel mondo intero è ottenuta in modo illegale – soprattutto nel Mar Caspio. Stando alle stime si tratta dell’80-90% del caviale in commercio. Grazie ai severi controlli imposti, la Svizzera non è piú, da anni, un Paese attraente per il commercio illegale di caviale. Alla fine degli anni ‘90 la Svizzera era un importante paese di transito per il caviale: a quell’epoca venivano importate oltre 60 t ogni anno – tanto quanto gli USA – di cui gran parte era successivamente esportata. Attualmente in Svizzera entrano solo 5 t circa di queste pregiate uova.


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