"Petrolio in cambio di cibo": in Svizzera, condanne e confisca di averi

Berna, 18.03.2008 - Bilancio positivo per il Ministero pubblico della Confederazione MPC alla chiusura delle indagini sul caso del programma "Petrolio in cambio di cibo" delle Nazioni Unite. Ad oggi in Svizzera sono stati confiscati oltre CHF 17 milioni; buona la collaborazione con i Cantoni.

Il Ministero pubblico della Confederazione fa registrare alla Svizzera un buon risultato nell'ambito dello scandalo relativo al programma dell'ONU "Petrolio in cambio di cibo" (Oil for food). Nel confronto internazionale la Svizzera è tra i primi Paesi che sono giunti a condanne o confische di averi. Ad oggi, infatti, in Svizzera sono stati confiscati oltre CHF 17 milioni, non da ultimo grazie alla buona collaborazione con i Cantoni. La somma di CHF 10 milioni è versata alla cassa federale, il rimanente va ai Cantoni interessati.

Oggetto delle indagini è stata ben oltre una trentina di società con sede in Svizzera e menzionate nella relazione Volcker del 27 ottobre 2005. Secondo la relazione della Commissione d'inchiesta indipendente dell'ONU, nell'ambito di acquisizioni di greggio le società avrebbero effettuato pagamenti illegali o fornito beni umanitari all'Iraq a prezzi maggiorati.

Circa l'85 percento dei casi "Petrolio in cambio di cibo" trattati dal Ministero pubblico della Confederazione sono stati chiusi. Un procedimento è ora nella fase dell'istruzione presso l'Ufficio dei giudici istruttori federali. Gran parte dei procedimenti è stata evasa con una decisione di sospensione, in parte con addossamento delle spese e confisca di valori patrimoniali. Il Ministero pubblico della Confederazione, dopo aver eseguito le proprie indagini, ha trasmesso otto casi alle autorità cantonali preposte al perseguimento penale di Basilea Città, Ginevra e Vaud per la loro valutazione, poiché la procedura penale federale non prevede l'accelerata procedura del decreto di accusa. Tutti i casi hanno condotto a condanne passate in giudicato. Anche il Segretariato di Stato dell'economia (seco) ha condotto e archiviato tre procedure penali amministrative.

Ad oggi sei procedimenti sono ancora in corso presso il Ministero pubblico della Confederazione, prevalentemente perché domande di assistenza giudiziaria all'estero non sono ancora state eseguite. Altri procedimenti saranno presumibilmente delegati ad autorità cantonali preposte al perseguimento penale.

Le conclusioni della relazione Volcker hanno fatto scattare le indagini in Svizzera, ma non soddisfacevano tutti requisiti della procedura penale. Solo in pochi casi la relazione forniva prove sufficienti. Il rilevamento delle prove all'estero è stato, quindi, imprescindibile e ha costituito, al contempo, una delle principali difficoltà. Le prove necessarie, chieste per via rogatoriale, spesso non sono state ottenute, perché Paesi cruciali non hanno cooperato e parte dei documenti ottenuti non erano adeguati.

Il Ministero pubblico della Confederazione non può rivelare quali società, figuranti nella relazione Volcker, sono state o sono tuttora indagate.


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Jeannette Balmer, portavoce MPC, tel. +41 (0)31 324 32 40


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