Il Consiglio federale riduce il rischio di epizoozie dovuto al riciclo di resti alimentari

Berna, 07.03.2008 - Il 7 marzo 2008 il Consiglio federale ha inasprito le disposizioni relative alla produzione della cosiddetta broda e d’ora in avanti verranno applicate anche per gli impianti di produzione di biogas e per gli impianti di compostaggio. In tal modo si intende prevenire l’insorgenza di epizoozie. Le modifiche entreranno in vigore il 1° aprile 2008, sebbene alle aziende vengano concessi periodi di transizione al fine di poter eseguire i dovuti adeguamenti strutturali.

Ogni anno nei ristoranti, nelle imprese di catering e nelle grandi cucine della Svizzera si producono circa 300 000 tonnellate di resti di cucina e di ristorazione. Circa 200 000 tonnellate vengono cotte e utilizzate come alimento per maiali, e sempre più giungono però anche negli impianti di produzione di biogas e negli impianti di compostaggio. Dalle analisi dei rischi effettuati dall'Ufficio federale di veterinaria emerge che il riutilizzo dei resti di cucina e di ristorazione comporta tuttora un rischio di epizoozie da non sottovalutare. Già diverse volte la comparsa di epizoozie è stata riconducibile al riutilizzo di resti di cucina e di ristorazione, come ad esempio per l'afta epizootica scoppiata nel 2001 in Gran Bretagna o la peste suina insorta nel 1993 in Svizzera.

Attualmente, i singoli produttori di broda attuano in modo molto differente le disposizioni di sicurezza, pertanto queste verranno lievemente inasprite e soprattutto disciplinate in maniera più precisa. Inoltre si dovranno effettuare più controlli affinché in futuro tutti i riciclatori di resti di cucina e di ristorazione, come i produttori di broda, gli impianti di biogas e gli impianti di compostaggio, adempiano i requisiti di sicurezza.

Alcuni riciclatori di resti di cucina e di ristorazione devono quindi effettuare investimenti per conseguire la sicurezza ambita in materia di prevenzione dei rischi di epizoozia. Occorre precisare che la questione relativa al divieto di produzione di broda non è ancora del tutto risolta. Per agevolare il commercio di animali, prodotti animali e latticini con l'Unione europea, la Svizzera ha introdotto norme sanitarie equivalenti a quelle dell'UE. Tuttavia, dall'autunno del 2006 per tutti i Paesi membri dell'UE vige il divieto di produzione di broda. Rimane ancora da chiarire se l'UE riconosce che le severe prescrizioni della Svizzera garantiscono la stessa sicurezza di un divieto. Con l'attuale decisione il Consiglio federale si adopera per una utilizzazione ecologica ed economicamente adeguata dei resti di cucina e di ristorazione quale alimenti per suini ma con la riserva che questa decisione non minacci la raggiunta apertura del mercato europeo.


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Marcel Falk, Comunicazione, Ufficio federale di veterinaria, tel. 031 323 84 96



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