Rapporto sulla lotta al traffico illecito di armi

Berna, 27.02.2008 - Un gruppo di lavoro interno all’Amministrazione, diretto dalla SECO, ha verificato diverse questioni legate all’attuazione di strumenti internazionali volti a impedire il traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro (Small Arms and Light Weapons, SALW). Il Consiglio federale ha preso atto del rapporto nel corso della sua seduta del 27 febbraio 2008.

Il gruppo di lavoro raccomanda la firma del Protocollo delle Nazioni Unite contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni (Protocollo dell'ONU sulle armi da fuoco), entrato in vigore nel luglio del 2005. Esso è finalizzato a stroncare il traffico illecito di armi da fuoco mediante, ad esempio, controlli sicuri all'esportazione e all'importazione o un inasprimento delle disposizioni penali. Il Protocollo è l'unico strumento internazionale giuridicamente vincolante che permetta di controllare il commercio delle armi leggere e di piccolo calibro; finora è stato firmato da 52 Stati membri dell'ONU, tra cui quasi tutti i Paesi dell'UE e la stessa Comunità europea.

Nel corso dell'odierna seduta il Consiglio federale ha preso visione del rapporto e deciderà, in un secondo tempo, se firmare o meno il Protocollo dell'ONU sulle armi da fuoco. Su raccomandazione del gruppo di lavoro, il Consiglio federale ha invece deciso oggi di integrare nel diritto svizzero gli impegni sanciti ne Lo strumento internazionale per l'identificazione e la tracciabilità delle armi leggere e di piccolo calibro illecite, adottato dall'Assemblea generale dell'ONU l'8 dicembre 2005.


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Erwin Bollinger, SECO, Politica dei controlli all’esportazione, tel. 031 322 23 46



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