Impulsi per la prevenzione delle molestie sessuali sul posto di lavoro - Studio e misure

Berna, 15.01.2008 - Nei luoghi di lavoro le molestie sessuali sono più diffuse di quanto non si creda generalmente: esse toccano in modo diretto o indiretto circa una persona attiva su due. Questo è quanto emerge dal primo studio nazionale condotto su questo tema su mandato dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo UFU e della Segreteria di Stato dell’economia SECO. Le aziende che non assumono le responsabilità attribuite loro dalla legge potrebbero vedersi costrette a sopportare dei costi. L’UFU e la SECO offrono ora un sostegno tramite opuscoli che considerano le esigenze della pratica e il sito web www.molestiesessuali.ch.

In Svizzera circa la metà (51.3%) della popolazione attiva è confrontata nel corso della vita professionale con situazioni che comportano il rischio di molestie sessuali. È quanto mostra uno studio rappresentativo condotto su mandato dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo UFU e della Segreteria di Stato dell’economia SECO. Lo studio è la prima rilevazione mai condotta su questo tema a livello nazionale.

Sussiste dunque una grande probabilità che in un’azienda si verifichino delle situazioni che possono condurre alle molestie sessuali. Lo studio mostra pure che anche gli uomini subiscono molestie sessuali: è infatti il caso per il 10% degli uomini professionalmente attivi, contro il 28.3% delle donne professionalmente attive. Fra i comportamenti molesti menzionati con maggiore frequenza rientrano le osservazioni e le barzellette denigratorie in maniera generale. Ciò vale sia per gli uomini che per le donne. Per le lavoratrici seguono poi gli sguardi tendenti a valutare il loro fisico, le osservazioni denigratorie riferite specificamente alla persona e i contatti fisici indesiderati. Per i lavoratori si tratta anzitutto di telefonate, lettere o e-mail indesiderate, nonché gesti, segni o atteggiamenti osceni.

Per le imprese interessate dal fenomeno ne conseguono costi diretti e indiretti. Qualora venisse sporta una denuncia, l’impresa potrebbe essere obbligata a pagare un’indennità pari a un massimo di sei mensilità di salario medio per la mancata osservanza del dovere di diligenza imposto dalla legge. E, anche se non si lasciano calcolare con precisione, i costi indiretti dovuti alle perdite di lavoro e alla perdita d’immagine potrebbero incidere ancora più pesantemente.

Il fenomeno è spesso sottovalutato, eppure le molestie sessuali sul posto di lavoro sono tutt’altro che atti di poco conto. La legge sulla parità dei sessi (LPar) e la legge sul lavoro (LL) parlano chiaro: la legge sulla parità dei sessi vieta le molestie sessuali in quanto comportamenti discriminatori. Per molestia sessuale essa intende qualsiasi comportamento molesto di natura sessuale o qualsivoglia altro comportamento connesso con il sesso che, per una delle parti, risulta indesiderato e lede la dignità della persona. Le molestie possono effettivamente non solo creare situazioni imbarazzanti e rovinare sensibilmente il clima di lavoro, ma possono altresì pregiudicare direttamente anche il benessere delle collaboratrici e dei collaboratori. E la legge sul lavoro impone alle datrici e ai datori di lavoro di salvaguardare l’integrità fisica e psichica delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nel 2008 l’UFU e la SECO uniscono le forze per dare degli impulsi alla prevenzione delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro. Con degli opuscoli che considerano le esigenze della pratica e l’informativo sito web www.molestiesessuali.ch vogliono stimolare le imprese ad assumere le loro responsabilità. L’accento è posto sulla prevenzione, ma vi si trovano pure delle raccomandazioni all’attenzione sia delle datrici e dei datori di lavoro che delle lavoratrici e dei lavoratori sul modo di affrontare i casi concreti di molestie.


Indirizzo cui rivolgere domande

Bureau fédéral de l’égalité entre femmes et hommes BFEG
Schwarztorstrasse 51, CH-3003 Berne - Patricia Schulz, Tel. 031 322 68 40

Segreteria di Stato dell’economia SECO
Effingerstrasse 31, CH-3003 Berna - Margot Vanis, Tel. 043 322 21 06



Pubblicato da

Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo
https://www.ebg.admin.ch/it

Segreteria di Stato dell'economia
http://www.seco.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-16721.html