Le tasse sull’energia in Europa funzionano e sono sopportabili per l’economia

Berna, 05.12.2007 - Tasse sull’energia simili a quelle introdotte in Europa contribuirebbero anche in Svizzera a una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo energetico, senza compromettere la crescita economica. Inoltre una grossa maggioranza degli automobilisti svizzeri si è dichiarata a favore di ulteriori misure di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore del traffico. Sono queste le conclusioni di due studi condotti dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) nel quadro del proprio programma di ricerca "Basi dell’economia energetica" (EWG).

Da uno studio sulle esperienze registrate in Europa con le tasse sull'energia (Erfahrungen mit Energiesteuern in Europa - Lehren für die Schweiz) si evince che sono ormai numerosi gli esempi europei di imposte applicate sull'energia e sul CO2 che stanno dando buoni risultati. In tutti i casi presi in esame, l'introduzione di una di queste tasse d'incentivazione ha portato a una riduzione delle emissioni di CO2 o del consumo di energia. Per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica in particolare, la misura ha contribuito a una riduzione media oscillante fra il 2 (Svezia/Gran Bretagna) e il 7 per cento (Finlandia) rispetto ai valori assoluti registrati prima dell'introduzione del provvedimento. Secondo le stime degli autori, un effetto riduttore simile (5% ca.) potrebbe essere raggiunto anche in Svizzera, in quanto di fronte a prezzi dell'energia maggiorati i consumatori finali svizzeri reagirebbero in maniera analoga ai loro omologhi europei.

Nessun pericolo per la crescita economica

I timori che questo tipo di tasse possano frenare la crescita economica e l'occupazione non ha trovato conferma nei Paesi presi in esame. Tendenzialmente sono anzi stati riscontrati effetti positivi. Nella quasi totalità dei Paesi analizzati, la maggior parte dei proventi è ridistribuita all'economia e ai privati, perlopiù sotto forma di una riduzione degli oneri sociali, ciò che fornisce impulsi positivi soprattutto al mercato del lavoro. Gli autori dello studio ritengono possibile trasferire nella realtà svizzera gli insegnamenti desunti dalle esperienze europee.

Dai calcoli basati su modelli sinora disponibili nel nostro Paese si può dedurre che anche un'imposizione più onerosa non avrebbe praticamente ripercussioni negative sulla crescita economica e l'occupazione (cfr. il vol. 3 delle «Prospettive energetiche», consultabile sul sito www.energieperspektiven.ch). Oltre alla ridistribuzione dei proventi all'economia e ai privati, il presupposto per evitare ripercussioni negative è costituito da un'introduzione graduale delle tasse e imposte, una prassi affermatasi in numerosi Paesi e apprezzata anche in Svizzera. Questo modo di procedere permette ai soggetti fiscali di adeguarsi alle nuove condizioni quadro in un lasso di tempo chiaramente definito.

Per quanto riguarda le aliquote fiscali delle tasse sull'energia e sul CO2, lo studio mette in evidenza grosse differenze fra i vari Paesi e tra i diversi vettori energetici. Finora le ecotasse stanno dimostrando di avere un'influenza piuttosto limitata sui prezzi per i consumatori finali. Se le tasse d'incentivazione devono contribuire a lungo termine al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (nel senso di quanto perseguito dalla "Società a 2000 Watt"), le aliquote d'imposizione vanno necessariamente rivedute verso l'alto.

Preferenza per sistemi di bonus

Un secondo studio EWG esamina le possibilità per incentivare i consumatori ad acquistare autoveicoli che producano meno emissioni di CO2. Da un'indagine condotta presso gli acquirenti svizzeri di veicoli è emerso l'auspicio di una migliore informazione e di maggiori opportunità d'intervento da parte dello Stato. Una grossa maggioranza degli intervistati si è dichiarata a favore di ulteriori misure di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore del traffico. Le tasse d'incentivazione con ridistribuzione dei proventi come quelle oggetto del primo studio sono più facilmente accettate dalla popolazione che non le semplici imposte. La preferenza in assoluto va però ai sistemi di bonus. Sotto il profilo dell'onere amministrativo, l'attuazione di una simile misura costa meno di 40 franchi per tonnellata di CO2, una spesa paragonabile a quella per i certificati esteri.

Studi pubblicati dall'UFE (in tedesco):
"Erfahrungen mit Energiesteuern in Europa - Lehren für die Schweiz" (Esperienze con le tasse energetiche in Europa - Insegnamenti per la Svizzera)
"Lenkungsabgaben zur Senkung des Ausstosses der Neuwagenkäufe" (Tasse d'incentivazione per la riduzione delle emissioni di CO2 all'acquisto di un veicolo nuovo)


Indirizzo cui rivolgere domande

Lukas Gutzwiller, UFE, tel. 031 322 56 79



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Ufficio federale dell'energia
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