Sotto controllo i costi della NFTA

Berna, 15.12.2003 - La NFTA è un investimento adeguato dal lato politico ed economico, per il quale la redditività aziendale a breve termine non costituisce un elemento centrale. È questa la risposta del Consiglio federale all'interpellanza del Consigliere nazionale Hans Ulrich Mathys (UDC/AG). Il pagamento degli interessi e la restituzione degli investimenti erano sempre subordinati alla condizione che la tendenza decrescente nell'ambito dei ricavi subisse una svolta, fatto che non si è ancora verificato. I costi di questa grande opera del nostro secolo sono sotto controllo: superano del 2% il credito complessivo pari a 14,7 miliardi.

Con l'interpellanza «Esplosione dei costi NFTA» il Consigliere nazionale Mathys e 32 cofirmatari hanno chiesto al Consiglio federale informazioni sulla Nuova ferrovia transalpina (NFTA), in particolare per quanto concerne l'andamento dei costi e la redditività. Nella sua risposta di lunedì il Consiglio federale afferma che, in base all'ultimo rapporto sulla NFTA, i costi finali previsti per il progetto sono saliti a circa 15 miliardi di franchi, superando così per la prima volta del 2 percento circa il totale del credito complessivo della NFTA pari a 14,7 miliardi di franchi (stato dei prezzi 1998). Le riserve dovranno essere ora aumentate di 900 milioni di franchi.
Questi fondi non sono serviti ad ampliare il progetto NFTA, ma - come sancito nel decreto federale sul transito alpino - ad adeguarlo alle nuove conoscenze e agli standard internazionali in materia di sicurezza nonché allo sviluppo della tecnologia ferroviaria. I problemi geologici hanno un ruolo relativamente minore.

Traffico merci: la concorrenza nei prezzi impedisce un'inversione di tendenza


Nella sua risposta il Consiglio federale mette in chiaro che la NFTA non va considerata come un progetto economicamente redditizio, ma come un'opera per la quale, fin dall'inizio, il punto centrale risiedeva nella sua importanza per l'economia del Paese. Già nel messaggio relativo al decreto federale sulla costruzione e sul finanziamento dell'infrastruttura dei trasporti pubblici del 1996 (FTP) è fatta presente in modo inequivocabile la problematica delle spese aggiuntive. In esso si afferma testualmente: «La messa in esercizio progressiva di nuovi impianti che fanno parte di grandi progetti provocherà un aumento del fabbisogno di base poiché questi impianti dovranno essere riparati e rinnovati.» Inoltre, il pagamento degli interessi e la restituzione del 25 % degli investimenti alle ferrovie è subordinato alla condizione che «l'attuale tendenza nell'ambito dei ricavi del traffico su rotaia non dovrebbe soltanto poter essere frenata, ma nei prossimi 10 - 15 anni dovrebbe addirittura subire una svolta».
Questa inversione di tendenza non si è ancora verificata. È stato tuttavia raggiunto l'obiettivo , compreso nella legge sul trasferimento del traffico, di arrestare la tendenza all'aumento del traffico pesante in transito sulle Alpi (numero dei camion). A causa dell'accesa concorrenza sui prezzi nel settore dei trasporti e dell'attuale situazione economica, le ferrovie non sono però in grado di conseguire ricavi sufficienti per coprire le spese per l'ammortamento e il pagamento degli interessi. La mancanza di redditività è in gran parte dovuta al cambiamento delle condizioni generali su cui la Confederazione ha ben poco influsso. È senz'altro possibile che, dopo una fase di consolidamento dei mercati e di ripresa della congiuntura, si possano di nuovo praticare prezzi più alti.
Di fronte all'importanza della NFTA per le future generazioni, la redditività aziendale a breve termine degli investimenti non costituisce un elemento centrale. Il Consiglio federale ritiene pertanto che non sussista alcun motivo per modificare la strategia finora seguita.


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