Emissioni sperimentali di piante geneticamente modificate autorizzate a determinate condizioni

Berna, 04.09.2007 - L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha autorizzato l’Università di Zurigo e il Politecnico federale di Zurigo a eseguire tre emissioni sperimentali di piante geneticamente modificate a condizione che vengano adottate severe misure di sicurezza. Le sperimentazioni verranno effettuate dal 2008 al 2010 a Zurigo-Reckenholz e a Pully presso Losanna.

L'UFAM ha autorizzato l'Università di Zurigo e il PF di Zurigo a eseguire tre emissioni sperimentali con piante geneticamente modificate. Ha infatti approvato le relative domande fissando al contempo severe condizioni di sicurezza (cfr. riquadro 1), dopo aver consultato i servizi federali e cantonali specializzati e ottenuto il nullaosta degli Uffici federali di sanità pubblica, dell'agricoltura e di veterinaria.

Le sperimentazioni verranno effettuate dal 2008 al 2010 a Zurigo-Reckenholz e a Pully presso Losanna (vedi riquadro 2). I richiedenti dovranno tuttavia presentare all'UFAM entro la fine del 2007 un programma di emergenza, un ulteriore studio di caratterizzazione delle piante nonché delle indicazioni precise sulla prova sperimentale. Inoltre, entro la fine del 2008 e del 2009 dovranno essere presentati dei rapporti intermedi sullo svolgimento degli esperimenti.

Legge sull'ingegneria genetica: basi giuridiche chiare

Rispetto all'ultima richiesta d'autorizzazione, inoltrata nel 2003, (emissioni sperimentali del PF, sperimentazione della resistenza alla carie con frumento geneticamente modificato, attuazione dal marzo 2004 all'aprile 2005) i presupposti per autorizzare le emissioni sperimentali sono oggi sostanzialmente mutati.

La legge sull'ingegneria genetica offre oggi una base giuridica chiara e incisiva: dalla fine del 2008 non sarà più consentito usare come marcatori i geni resistenti agli antibiotici contenuti nel grano del PFZ nel 2003. Inoltre, le nuove sperimentazioni possono trarre vantaggio dal fatto che è già noto il meccanismo alla base dei geni introdotti mediante ingegneria genetica. Sia per i geni resistenti ai funghi patogeni sia per i loro prodotti genetici (proteine) esistono metodi di individuazione sensibili. In fin dei conti, i prodotti genetici utilizzati sono già presenti naturalmente nell'ambiente svizzero e provengono da piante coltivate. Pertanto, queste sperimentazioni non creano un nuovo contesto ecologico (vedi scheda informativa). Se soddisfano i requisiti previsti dalla legge, l'UFAM è tenuto ad autorizzarle, ma può imporre condizioni supplementari volte ad aumentarne la sicurezza.

11 opponenti hanno diritto di presentare ricorso

Contestualmente all'autorizzazione delle sperimentazioni, l'UFAM ha deciso chi, fra gli opponenti, ha diritto di presentare ricorso contro l'autorizzazione. A tal fine, intorno ai campi delle sperimentazioni è stato definito un perimetro di 1000 metri entro il quale i ricorrenti devono risiedere per poter esercitare tale diritto. Mentre i due opponenti di Zurigo non risiedono entro questo perimetro, a Pully questo requisito viene soddisfatto da 11 dei 27 ricorrenti. A questi 11 viene pertanto accordato il diritto di ricorrere.

Contro le tre emissioni sperimentali di organismi geneticamente modificati autorizzate dall'UFAM gli aventi diritto possono presentare ricorso presso il Tribunale amministrativo federale di Berna entro 30 giorni dalla notifica della decisione.

Riquadro 1: condizioni per le emissioni sperimentali

- Messa in sicurezza del terreno mediante recinzione, segnalazioni con "divieto di accesso", durante la fase di germogliazione messa in sicurezza supplementare contro l'intrusione di volatili;
- allestimento, intorno alle piante sperimentali, di un'ampia fascia di protezione coltivata con grano, distanza di sicurezza dai campi circostanti di grano, segale e triticale, analisi di campioni di grano dai campi limitrofi sugli incroci;
- pulizia di macchinari e apparecchiature dopo l'utilizzo sul posto;
- smaltimento congiunto di piante sperimentali e materiale radicale; il materiale vegetale, della fascia di protezione e dei controlli, non più utilizzato, deve essere consegnato all'impianto d'incenerimento per rifiuti in contenitori a parete doppia (sacchi);
- programma di emergenza per far fronte ad eventi straordinari;
- non seminare ma trapiantare allo stadio di pianticelle le piante ibride (incrocio grano/erba selvatica); rimozione delle loro spighe prima della maturazione delle sementi.

Riquadro 2: le tre emissioni sperimentali autorizzate

- Due domande provengono dall'Istituto di biologia vegetale dell'Università di Zurigo, rappresentato nella persona del prof. dott. Beat Keller: le sperimentazioni in questione vertono sullo studio di piante di grano aventi un'accresciuta resistenza specifica a una malattia fungina, l'oidio, e di un incrocio tra il grano e un'erba selvatica, l'egilope cilindrica (Aegilops cylindrica). La sede prevista per l'emissione deliberata è l'Istituto di ricerca Agroscope Reckenholz-Tänikon ART, ubicato nella città di Zurigo. Alcune delle piante di grano con resistenza specifica sono incluse anche nella domanda del prof. dott. Wilhelm Gruissem (cfr. sotto) relativa alla sperimentazione da tenersi nella sede di Pully (VD).
- Una domanda è stata inoltrata dall'Istituto di scienze delle piante del Politecnico federale di Zurigo, rappresentato nella persona del prof. dott. Wilhelm Gruissem: anche in questo caso la sperimentazione verte sulla coltivazione sperimentale di piante di grano con un'accresciuta resistenza a funghi patogeni. La modificazione genetica riguarda geni aventi ampio spettro d'azione; la resistenza concerne dunque diversi agenti patogeni di natura fungina. Le sedi previste per la sperimentazione in campo aperto sono l'Istituto di ricerca Agroscope Reckenholz-Tänikon ART di Zurigo e l'Istituto di ricerca Agroscope Changins-Wädenswil ACW, ubicato nel Centre de Pully presso Losanna (VD).

Le sperimentazioni servono a scopi legati alla ricerca di base e alla ricerca agronomica e intendono sostanzialmente studiare se le piante di grano geneticamente modificate mostrano un'accresciuta resistenza a funghi patogeni anche in campo aperto e come questa resistenza si manifesti in condizioni naturali. Nel contempo verranno chiariti aspetti inerenti la biosicurezza. Si appurerà ad esempio se non vi siano effetti rilevabili anche su altri esseri viventi quali organismi del suolo o insetti (organismi non target). Si studieranno infine le possibili conseguenze di una trasmissione alle piante selvatiche di proprietà ottenute per modificazione genetica (incrocio).


Indirizzo cui rivolgere domande

Bruno Oberle, direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM, tel. 031 322 24 94
Georg Karlaganis, capo della divisione Sostanze, suolo, biotecnologia UFAM, tel. 079 415 99 62



Pubblicato da

Ufficio federale dell'ambiente UFAM
https://www.bafu.admin.ch/it

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-14305.html