Rapporto sul servizio pubblico nelle infrastrutture

Berna, 23.06.2004 - Nel settore delle infrastrutture, la Svizzera può contare su un servizio universale sicuro ed efficiente, con prestazioni di buona qualità su tutto il territorio nazionale. Il Consiglio federale intende garantire questo principio. Nel suo rapporto sul servizio pubblico destinato al Parlamento, il Governo spiega come vuole impostare la sua politica per un servizio universale di alta qualità, allo scopo di affrontare efficacemente le sfide poste a livello tecnico ed economico.

Mercoledì il Consiglio federale ha approvato il rapporto "Il servizio universale nelle infrastrutture" (servizio pubblico)", redatto su mandato del Parlamento. Il testo, di una settantina di pagine, è il primo documento che fornisce alla Svizzera una panoramica del servizio pubblico nei settori trasporti, posta, radio e televisione, telecomunicazioni e approvvigionamento energetico. Oltre a presentare la situazione nel nostro Paese, il rapporto traccia anche un bilancio delle prestazioni del servizio universale dopo le riforme intraprese negli ultimi anni, analizza le sfide future e illustra le linee guida della futura politica in materia. Il rapporto fornisce quindi non solo al legislatore, ma anche ai cittadini uno strumento con il quale potersi fare un'opinione sulle future caratteristiche del servizio universale nelle infrastrutture.

Portata del servizio universale definita nella legge

Per „servizio pubblico" il Consiglio federale intende un approvvigionamento di base definito dalla politica, comprendente beni e prestazioni di buona qualità, che devono essere accessibili a tutte le cerchie della popolazione e a tutte le regioni del Paese, alle stesse condizioni e a prezzi equi. In altre parole, la portata del servizio universale è definita dal legislatore. Le prestazioni del servizio pubblico devono essere accessibili a tutte le regioni del Paese senza interruzione e adeguate alle esigenze della popolazione e dell'economia. Le autorità hanno il compito di controllare e attuare i criteri di qualità dei servizi.

Bilancio positivo delle riforme

Negli ultimi anni sono state intraprese riforme radicali nei singoli settori del servizio universale, che nel complesso si sono rivelate positive sia per i consumatori che per l'economia. Ad esempio, nell'ambito delle telecomunicazioni il numero dei fornitori di servizi e l'offerta sono aumentati, mentre i prezzi sono calati. Per quanto concerne i trasporti pubblici, l'offerta è stata e sarà notevolmente potenziata, per esempio con le linee ferroviarie urbane (S-Bahn) e Ferrovia 2000. È migliorato inoltre il rapporto costi/prestazioni. 

In generale, anche nel confronto internazionale, le imprese svizzere pubbliche e miste del settore infrastrutturale sono tuttora ben posizionate e danno un importante contributo alla piazza economica svizzera, garantendo a lungo termine il mantenimento di posti di lavoro qualificati.

Mantenere la qualità - Aumentare l'efficienza

L'obiettivo principale del Consiglio federale è garantire un servizio universale sicuro, finanziabile e di buona qualità su tutto il territorio nazionale. In questo modo la Confederazione contribuisce alla qualità di vita della popolazione, alla coesione nazionale e all'attrattiva della piazza economica svizzera. Tuttavia questo non significa tenere il servizio pubblico sotto una campana di vetro. Infatti, l'evoluzione tecnologica non si arresta, le esigenze dei consumatori, ma anche le condizioni quadro a livello economico e politico, cambiano. Va aggiunto che il grado di liberalizzazione del mercato svizzero non corrisponde in parte a quello dell'Ue e nel contempo aumenta l'interazione economica a livello internazionale soprattutto nei servizi d'infrastruttura. Sono quindi indispensabili ulteriori riforme nel settore infrastrutturale, come dimostra l'analisi delle sfide e dei futuri sviluppi nei singoli settori.

Il Consiglio federale vuole in particolare fare in modo che le prestazioni del servizio universale siano fornite nel modo più efficiente possibile. Ciò permette di mantenere accessibili i prezzi e le tariffe per i consumatori e contenere la pressione fiscale sui contribuenti. Anche la concorrenza può contribuire al raggiungimento di quest'obiettivo. La proprietà delle imprese operanti nel settore infrastrutturale può essere pubblica, mista o privata. A seconda dei casi, va ricercata la soluzione più adatta. Per quanto concerne ulteriori riforme, il Consiglio federale intende procedere per gradi; gli esempi esteri mostrano infatti che la qualità del servizio universale può essere compromessa da riforme avventate e precipitose. Una liberalizzazione tardiva comporta invece lo svantaggio che nel nuovo mercato europeo le posizioni siano già occupate e le imprese svizzere non possano più raggiungere una dimensione critica e un significativo ruolo di mercato. È possibile pertanto procedere in modo graduale soltanto se si avviano le riforme per tempo.


Indirizzo cui rivolgere domande

Hans Werder, Segretario generale del DATEC, tel. 031.322.55.11

Guido Vasella, Stato maggiore di direzione, tel. 031 322. 55. 80



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