Il prezzo unico dei libri non è ammesso

Berna, 02.05.2007 - Il 2 maggio 2007 il Consiglio federale ha respinto la richiesta dell'Associazione svizzera dei librai e degli editori per un prezzo imposto. I richiedenti non hanno saputo dimostrare la necessità di un prezzo unico per garantire le prestazioni rispetto agli autori, agli editori, ai librai e ai consumatori.

Con decisione del 21 marzo 2005 la Commissione della concorrenza ha qualificato l'imposizione del prezzo un accordo inammissibile in fatto di concorrenza. Il Tribunale federale ha respinto il ricorso che era stato inoltrato contro tale decisione.

L'Associazione svizzera dei librai e degli editori e la Börsenverein (Associazione librai ed editori tedeschi) hanno di conseguenza presentato una domanda d'eccezione. La legge sui cartelli prevede questa possibilità nell'articolo 8. Ai sensi di questo articolo il Consiglio federale può ammettere accordi, dichiarati inammissibili dalle autorità della concorrenza, "se sono eccezionalmente necessari alla realizzazione di interessi pubblici preponderanti".

I richiedenti fanno valere che l'imposizione del prezzo conduce a risultati positivi in ogni settore della creazione libraria. Varietà di titoli, ampia offerta di prodotti e densità di librerie ne sarebbero la dimostrazione. In un'ottica politico-culturale il prezzo unico faciliterebbe in particolare l'accesso al mercato di autori svizzeri, permetterebbe l'edizione di una ricca e culturalmente preziosa varietà di testi grazie a medie e piccole case editrici svizzere, favorirebbe una rete caleidoscopica di librerie e metterebbe a disposizione dei consumatori un assortimento librario culturalmente valido a prezzi mediamente bassi. Per tale motivo il prezzo unico è necessario.

I richiedenti non hanno fatto valere in proposito nessun nuovo argomento. Tutti gli argomenti, che sono stati prodotti a riguardo della politica culturale e di formazione, sono stati addotti in sede di procedura concorrenziale quali motivi di prova dell'efficacia economica del prezzo imposto. Il risultato dell'analisi dell'efficienza da parte delle autorità della concorrenza non ha permesso tuttavia di provare un rapporto di causalità tra prezzo unico da una parte e varietà di titoli, ampia offerta di prodotti e abbondanza di librerie dall'altra. Non è stato neppure possibile dimostrare la necessità di mantenere un prezzo unico per garantire prestazioni di natura politico-culturale.

Per giustificare la sua decisione il Consiglio federale fa notare le cifre dimostranti che:

  • il prezzo imposto non ha effetto sul numero dei titoli disponibili che è equivalente in Svizzera romanda (senza prezzo imposto) e in Svizzera tedesca (con prezzo imposto).
  • la produzione editoriale aumenta in tutte le regioni del paese indipendentemente o no dal prezzo imposto.
  • la densità di librerie è superiore in Svizzera romanda (una libreria per 10'060 abitanti) che in Svizzera tedesca (una libreria per 11'457 abitanti) e nettamente superiore che in Francia (una libreria per 24'800 abitanti), paese col sistema dei prezzi unici.

Gli interessi politico-culturali, cosí come sono presentati dai richiedenti, sono realizzabili con mezzi diversi dall'imposizione del prezzo. In questo senso la Svizzera, nell'ambito dell'attuale promovimento librario ed editoriale, ha approntato quattro tipi di provvedimenti:

  • promovimento della lettura e lotta all'analfabetismo, per il quale si investono ogni anno 1,3 milioni di franchi;
  • promovimento del libro svizzero; nel 2006 i contributi dei tre piú importanti finanziatori federali (Pro Helvetia, Ufficio federale della cultura e Fondo nazionale) ammontavano a circa 6,7 milioni di franchi, ai quali vanno aggiunti i contributi cantonali;
  • sostegno indiretto della domanda mediante una ridotta imposta sul valore aggiunto del 2,4% sui libri, ciò che costituisce uno sgravio di 40-50 milioni di franchi all'anno;
  • promovimento dell'accesso al libro mediante un sostegno alle biblioteche. Nel 2004 la Biblioteca nazionale ha speso 20,6 milioni di franchi per collezionare, rendere accessibile, conservare e negoziare testi che hanno un rapporto con la Svizzera (opere relative alla Svizzera e ai suoi abitanti, nonché opere e traduzioni in tutte le lingue di autori svizzeri).

In particolare si può citare l'esempio di Pro Helvetia che elargisce aiuti finanziari a scrittori o traduttori, contributi per la stampa, contributi per la traduzione nelle lingue nazionali o in lingue straniere, o quello della Confederazione che da anni sostiene Bibliomedia, la fondazione delle biblioteche pubbliche.

Decisione della Commissione della concorrenza del 21 marzo 2005:

http://www.weko.admin.ch/publikationen/00212/rpw2005-2-130705-ohneschriften-2.pdf?lang=it


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