Conferenza internazionale sulle munizioni a grappolo svoltasi a Oslo il 22 e 23 febbraio 2007

Berna, 23.02.2007 - La Svizzera sostiene la dichiarazione finale della Conferenza internazionale sulle munizioni a grappolo tenutasi a Oslo il 22 e 23 febbraio. Essa si impegna a partecipare al processo per l’elaborazione, entro il 2008, di un trattato internazionale volto a impedire l’impiego, la produzione, il trasferimento e l’immagazzinamento di munizioni a grappolo che provocano danni inaccettabili alla popolazione civile.

49 Stati nonché il CICR, le Nazioni Unite e i rappresentanti della società civile hanno partecipato alla Conferenza internazionale sulle munizioni a grappolo di Oslo. Tale Conferenza è stata annunciata dal Governo norvegese al termine della 3a Conferenza d’esame della Convenzione su talune armi classiche (CCAC) svoltasi lo scorso novembre a Ginevra. La delegazione svizzera è stata guidata da Christine Schraner Burgener, Ambasciatrice e Direttrice supplente della Direzione del diritto internazionale pubblico del DFAE ed era composta di rappresentanti del DFAE e del DDPS. 

La Conferenza si è conclusa con successo. In base al riconoscimento unanime dei gravi problemi umanitari causati dalle munizioni a grappolo e della necessità di agire con urgenza, un gruppo importante di Stati si è impegnato a concludere entro il 2008 un trattato internazionale volto a proibire la produzione, l’impiego, il trasferimento e l’immagazzinamento di munizioni a grappolo all’origine di danni inaccettabili alla popolazione civile nonché a fissare un quadro legale per la cooperazione, l’assistenza alle vittime e la distruzione degli stock. La Dichiarazione finale ha inoltre evidenziato l’importanza delle misure che ogni Stato dovrebbe adottare a livello nazionale al fine di ridurre efficacemente i danni causati alla popolazione civile con l’impiego delle munizioni a grappolo.

La prossima riunione avrà luogo il 23-25 maggio 2007 a Lima. In conformità con la posizione del Consiglio federale, la Svizzera continuerà a partecipare attivamente a questo processo e ai lavori di altri forum internazionali che si prefiggono di trovare soluzioni alle sfide umanitarie poste dall’impiego di munizioni a grappolo.


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