Provvedimenti contro l'Iran

Berna, 14.02.2007 - Il 14 febbraio 2007 il Consiglio federale ha approvato misure coercitive nei confronti della Repubblica Islamica dell'Iran e ha varato una corrispondente ordinanza. In questo modo la Svizzera applica la risoluzione 1737 del Consiglio di sicurezza dell'ONU del 23 dicembre 2006. L'ordinanza in questione entra in vigore il 15 febbraio 2007.

L'ordinanza che istituisce provvedimenti nei confronti della Repubblica Islamica dell'Iran prevede un divieto d'esportazione di beni che potrebbero favorire il programma nucleare e missilistico dell'Iran. Ne fanno parte materiali nucleari quali l'uranio e il plutonio nonché beni che possono servire alla costruzione di installazioni nucleari e di sistemi vettori per armi nucleari. I beni che incorrono nel divieto d'esportazione sono elencati nell'allegato 1 dell'ordinanza.  

Sono vietati la fornitura di servizi nonché gli investimenti in relazione con detti beni. Infine, è pure vietato anche l'acquisto di questi beni dall'Iran.

I beni che sottostanno al divieto di esportazione erano già sottoposti alle misure di controllo delle esportazioni. Le relative autorizzazioni d'esportazione in Iran sono state rilasciate soltanto a scopi civili. I cosiddetti beni a duplice impiego, come ad esempio macchine utensili, non sottostanno al divieto d'esportazione. La loro esportazione è però sottoposta alle disposizioni delle norme sul controllo dei beni a duplice impiego.

Sono bloccati i beni e altri valori patrimoniali di dodici persone iraniane nonché di dieci imprese e organizzazioni iraniane che partecipano al programma nucleare e al programma di missili balistici. È vietato trasferire averi a queste persone, imprese e organizzazioni nonché mettere in qualsiasi modo a loro disposizione averi e risorse economiche.

Le persone e le istituzioni che detengono o amministrano averi, oppure sono a conoscenza di risorse economiche, presumibilmente rientranti nel campo d'applicazione del blocco, devono dichiarare tali averi o risorse senza indugio alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO).

In base alla risoluzione 1737 (2006) la Svizzera è inoltre tenuta a informare il competente comitato del Consiglio di sicurezza dell'ONU se l'una o l'altra delle dodici persone colpite dalle sanzioni entrano in Svizzera o vi transitano.

Il Consiglio di sicurezza dell'ONU esige dall'Iran l'arresto immediato di tutte le attività in relazione con l'arricchimento di uranio, la ripresa della preparazione di combustibile nucleare nonché i lavori riguardanti tutti i progetti di acqua pesante.

Il testo dell'ordinanza può essere consultato sul sito Internet della SECO (www.seco.admin.ch > Politica economica esterna > Sanzioni / Embarghi >Sanzioni della Svizzera).


Indirizzo cui rivolgere domande

Othmar Wyss, SECO, Tel. 031 324 09 16 oppure
Roland E. Vock, SECO, tel. 031 324 07 61



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