Previdenza professionale: anno positivo per gli investimenti e aumento dei gradi di copertura / Il secondo pilastro si dimostra resiliente

Berna, 02.05.2024 - La buona performance degli investimenti nel 2023 ha determinato un aumento dei gradi di copertura degli istituti di previdenza. Il rendimento patrimoniale netto nel 2023 è stato in media del 5,2 per cento (2022: –9,2 %). Di conseguenza, alla fine del 2023 il grado di copertura medio è salito al 110,3 per cento (2022: 107,0 %), con solo il 7 per cento (2022: 16 %) degli istituti di previdenza ancora in situazione di copertura insufficiente. La migliorata situazione finanziaria degli istituti di previdenza svizzeri non li dispensa tuttavia a proseguire l’opera di consolidamento delle loro riserve.

Il 7 maggio 2024 la Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP) ha pubblicato i dati più recenti sulla situazione finanziaria degli istituti di previdenza. Il rilevamento tempestivo dei dati degli istituti di previdenza, basato sui rischi e uniforme a livello nazionale, consente di avere una visione d’insieme aggiornata della situazione finanziaria del sistema della previdenza professionale al 31 dicembre 2023.

Aumento dei gradi di copertura grazie all’andamento positivo dei mercati

Nel 2023 sia i mercati obbligazionari che quelli azionari hanno registrato risultati positivi, ciò che ha permesso di compensare almeno in parte le perdite dell’anno precedente. Nell’anno in esame il rendimento patrimoniale netto degli istituti di previdenza è stato positivo, attestandosi al 5,2 per cento (2022: –9,2 %) presso gli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato e senza assicurazione completa e al 5,2 per cento (2022: –8,2 %) presso quelli con garanzia dello Stato.

Di conseguenza, il grado di copertura medio degli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato e senza assicurazione completa è salito al 110,3 per cento (2022: 107,0 %) e quello degli istituti degli enti di diritto pubblico con garanzia dello Stato all’84,2 per cento (2022: 81,3 %). Alla fine del 2023, dunque, il 93 per cento (2022: 84 %) degli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato e senza assicurazione completa presentava un grado di copertura di almeno il 100 per cento.

Va sottolineato che nel 2023 gli interessi di mercato sono scesi, cosicché il fabbisogno finanziario per gli impegni pensionistici a lungo termine è nuovamente aumentato.

Netto aumento dei tassi d’interesse grazie ai buoni rendimenti degli investimenti

Grazie alla buona performance media degli investimenti nell’anno in esame, anche il tasso d’interesse medio corrisposto sugli averi di vecchiaia degli assicurati attivi è salito, passando dall’1,90 per cento alla fine del 2022 al 2,31 per cento alla fine del 2023. A titolo di confronto, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST) nel 2023 in Svizzera il rincaro annuo è stato del 2,1 per cento (2022: 2,8 %). Nell’anno in esame, dunque, su gran parte dei capitali di previdenza è stato corrisposto un tasso d’interesse superiore al tasso d’interesse minimo LPP previsto che per il 2023 è stato pari all’1,00 per cento.

Un secondo pilastro resistente alle crisi

Dopo un anno 2022 difficile, contraddistinto da una performance degli investimenti molto negativa e bassi gradi di copertura, nel 2023 la situazione finanziaria degli istituti di previdenza svizzeri ha ripreso a registrare un andamento complessivamente positivo. Sarebbe tuttavia prematuro parlare di un ritorno alla stabilità. Le tensioni geopolitiche, in particolare, continuano a crescere. Grazie alla solidità finanziaria acquisita durante gli ultimi anni, la maggior parte degli istituti di previdenza svizzeri sono ben equipaggiati per affrontare un futuro incerto. Per garantire la stabilità finanziaria a lungo termine, si raccomanda la massima cautela per tutte le decisioni riguardanti le prestazioni e gli investimenti.

Ridistribuzione finanziaria dagli assicurati attivi ai beneficiari di rendita si è in gran parte fermata

Dopo che per molti anni, fino al 2020, si è assistito a una costante e significativa ridistribuzione finanziaria, ossia a finanziamenti trasversali dagli assicurati attivi ai beneficiari di rendita, questa ha potuto giungere ad una fine. Fino ad allora gli impegni pensionistici correnti erano finanziati a posteriori dagli assicurati attivi. Ora, invece, grazie alle misure adottate dagli istituti di previdenza (finanziamento complementare delle rendite correnti e riduzione dell’aliquota di conversione ad un livello finanziabile a lungo termine) gli impegni pensionistici futuri possono essere finanziati in gran parte senza finanziamenti trasversali. Presso gli istituti di previdenza attivi unicamente nel regime obbligatorio e quindi tenuti ad applicare rigorosamente l’aliquota minima di conversione legale, il problema del finanziamento trasversale rimane irrisolto.

Panorama previdenziale in continua trasformazione

Da anni si osserva una tendenza al passaggio da istituti di previdenza aziendali di un singolo datore di lavoro a istituti collettivi o comuni, cui possono essere affiliati diversi datori di lavoro e che presentano grandi e complesse strutture. Circa tre quarti degli assicurati attivi in Svizzera sono già oggi affiliati a istituti collettivi o comuni.

La complessità delle loro strutture e l’atteggiamento dominante delle società che li gestiscono pongono nuove sfide alle autorità di vigilanza, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza e la governance, e impongono una modernizzazione del vigente sistema legale di vigilanza e di controllo.

Fino al momento in cui la valutazione della riforma strutturale della LPP commissionata dal Parlamento non avrà prodotto adeguamenti legislativi, la CAV PP collaborerà intensamente con le autorità di vigilanza regionali e con gli altri attori del settore della previdenza professionale per garantire una vigilanza efficace nel quadro della legislazione vigente anche nel caso degli istituti con strutture complesse. Le direttive della CAV PP D – 01/2021 «Requisiti in materia di trasparenza e controllo interno per gli istituti di previdenza in situazione di concorrenza» e le Direttive tecniche 7 della Camera svizzera degli esperti di casse pensioni, ampiamente rivedute, hanno già permesso di fare notevoli progressi nell’ambito della trasparenza e primi passi avanti nell’ambito della governance.

Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP)
La Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP) è una commissione decisionale indipendente, le cui attività sono interamente finanziate per mezzo di tasse ed emolumenti. La vigilanza diretta sugli istituti di previdenza compete a otto autorità di vigilanza regionali del luogo in cui gli istituti hanno sede. L’alta vigilanza su tali autorità è esercitata dalla CAV PP e non è soggetta né alle istruzioni del Parlamento né a quelle del Consiglio federale. La CAV PP esercita anche la vigilanza diretta sulle fondazioni d’investimento nonché sul fondo di garanzia e sull’istituto collettore. È inoltre competente per l’abilitazione dei periti in materia di previdenza professionale.
Per tutelare in modo responsabile, guardando al futuro, gli interessi finanziari degli assicurati, la CAV PP esercita una vigilanza uniforme basata sui rischi. Con le sue misure e le sue decisioni, che si inseriscono in un contesto macroeconomico a lungo termine, l’autorità intende migliorare costantemente la sicurezza del sistema, la certezza giuridica e la garanzia della qualità.
A tutela dei fondi previdenziali degli assicurati, la legge prevede una gestione degli istituti di previdenza basata sui rischi. L’attività di vigilanza deve essere organizzata di conseguenza. In questo ambito, la legge mette a disposizione della CAV PP lo strumento delle direttive. La Commissione può così impartire istruzioni per le autorità di vigilanza o per l’attività dei periti in materia di previdenza professionale o degli uffici di revisione.


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