Migrazione e criminalità organizzata al centro dell’incontro dei ministri dell’interno germanofoni a Basilea

Basilea, 22.04.2024 - Il 21 e il 22 aprile 2024 si sono incontrati a Basilea i ministri dell’interno germanofoni su invito del consigliere federale Beat Jans. L’incontro dei cinque Paesi verteva sulle opportunità e le sfide insite nell’accoglienza dei rifugiati ucraini, la gestione della migrazione irregolare, la lotta alla criminalità organizzata e uno scambio in merito alle esperienze fatte con le varie tipologie di complottisti.

Quest'anno la Svizzera ha ospitato l'incontro dei ministri dell'interno dell'area germanofona riunitisi a Basilea su invito di Beat Jans, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Oltre al consigliere federale Jans, hanno partecipato ai colloqui di lavoro la ministra dell'interno tedesca, Nancy Faeser, il ministro dell'interno austriaco, Gerhard Karner, la vice primo ministro nonché ministra dell'interno, dell'economia e dell'ambiente del Principato del Liechtenstein, Sabine Monauni, e il ministro lussemburghese dell'interno e di polizia, Léon Gloden.

Migliorare l'integrazione dei rifugiati ucraini

L'incontro dei ministri germanofoni si è focalizzato sulla migrazione; i partecipanti hanno discusso le opportunità e le sfide insite nell'accoglienza dei rifugiati ucraini e la gestione della migrazione irregolare.

Poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l'UE e la Svizzera hanno voluto concedere ai rifugiati ucraini protezione temporanea in modo rapido e senza ostacoli burocratici. Ciò significa che, ad oggi, nei Paesi germanofoni si è rifugiato circa un milione e mezzo di persone. All'epoca si presumeva che i rifugiati sarebbero potuti tornare presto in patria; a più di due anni di distanza, invece, non è possibile prevedere come evolverà la guerra in Ucraina. Di conseguenza, la gestione dei rifugiati solleva nuove domande, di cui si è appunto discusso anche a Basilea.

In tale contesto la Svizzera si basa sull'approccio, detto dual intent, adottato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico: consiste nel promuovere l'integrazione dei rifugiati mantenendo nel contempo la loro capacità al ritorno. Le esperienze e le competenze acquisite in Svizzera permetteranno a tali persone di contribuire in seguito alla ricostruzione dell'Ucraina. Davanti ai media il consigliere Jans ha affermato che è molto interessante anche il nuovo approccio del governo austriaco: a determinate condizioni, ad esempio un posto di lavoro o conoscenze di tedesco, i rifugiati ucraini in Austria possono infatti convertire il loro statuto di protezione in un permesso di dimora.

Il Capo del DFGP ha poi affrontato con i suoi omologhi germanofoni il tema della migrazione irregolare; tutti hanno sottolineato l'importanza di una collaborazione rafforzata e di un sistema Dublino credibile ribadendo che gli sforzi riformistici a livello europeo vanno accolti con favore poiché consentono al sistema Dublino di tornare a funzionare e di essere applicato da tutti. A metà aprile una maggioranza del Parlamento europeo ha approvato il patto su asilo e migrazione, teso tra le altre cose ad accelerare le procedure di asilo alle frontiere esterne dell'UE. Adesso si tratta di attuarlo, e fino ad allora, ha dichiarato Jans, Svizzera, Austria, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo si impegneranno affinché anche Grecia, Italia e Ungheria applichino le regole vigenti e riammettano i rifugiati nel quadro della procedura Dublino. In un colloquio bilaterale con la ministra dell'interno tedesca Nancy Faeser, il consigliere Jans ha nuovamente espresso il desiderio che vengano aboliti i controlli tedeschi al confine con la Svizzera.

Rafforzare la cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata

I ministri hanno approfittato dell'occasione anche per scambiare le esperienze maturate nella lotta alla criminalità organizzata, ribadendo la volontà di potenziare la collaborazione internazionale e sottolineando l'importanza dello scambio di informazioni. Hanno anche ricordato come la repressione da sola non può contrastare efficacemente la criminalità organizzata, ma che occorre anche potenziare la prevenzione.

Infine i ministri hanno discusso come gestire le varie tipologie di complottisti (Reichsbürger, Selbstverwalter e Staatsverweigerer).

L'incontro, durato due giorni, ha lasciato spazio anche a uno scambio informale. Domenica sera, il consigliere federale Jans ha mostrato ai suoi ospiti il centro storico di Basilea, sua città natale. In seguito i partecipanti hanno cenato insieme al ristorante Schlüsselzunft.


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