Procedimento penale contro Obligo AG: la SECO non si rivolgerà al Tribunale federale

Berna, 21.03.2024 - La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha deciso di non continuare il procedimento penale contro i responsabili di Obligo AG, Paypay AG e Pulsira Limited AG, rinunciando a portare il caso davanti al Tribunale federale. Il 16 febbraio 2024 il Tribunale cantonale di Svitto non è entrato in materia sull’appello presentato dalla SECO. Le società in questione sono state accusate di utilizzare procedure non trasparenti per l’acquisto online di intrattenimento per adulti su telefono cellulare.

La SECO non si pronuncia in merito alle decisioni giudiziarie e prende atto della decisione del Tribunale cantonale di Svitto. Ha deciso di non presentare ricorso al Tribunale federale, vista la lunga durata del procedimento penale e gli argomenti addotti dal Tribunale cantonale di Svitto. Quest’ultimo sostiene infatti che l’interfaccia poco trasparente sul cellulare, gli elementi grafici e il fatto che al momento dell’acquisto venga indicata una società bucalettere non costituiscano elementi decisivi per esprimere un giudizio sul presunto inganno ai danni dell’utenza, in quanto non esposti nell’atto d’accusa del pubblico ministero.

Presunta non trasparenza della procedura di acquisto
Nella sua querela la SECO ha sostanzialmente accusato i responsabili di Obligo AG di aver richiesto pagamenti derivanti da procedure non trasparenti relative all’acquisto online di servizi d’intrattenimento per adulti su telefono cellulare. In particolare ha criticato il fatto che l’utente stipula un contratto di pagamento premendo semplicemente il pulsante «play» e quello per accedere ai video.

Tuttavia, nella sentenza di primo grado, il Tribunale distrettuale di Svitto ha ritenuto che l’imputato non fosse complice del reato e che non vi fosse alcun inganno dell’utenza. Dal punto di vista giuridico, l’indicazione del fatto che l’offerta diventasse a pagamento dopo tre giorni gratuiti, fornita durante il processo di acquisto, risulta sufficientemente chiara.

Più di 60 ricorsi e un alto potenziale di danno
Nella procedura d’appello la SECO ha sottolineato in particolare che come prova sono stati presentati più di 60 ricorsi e che il potenziale di danno per l’utenza coinvolta è piuttosto elevato; sostiene quindi che la questione va ben oltre il singolo caso. Tuttavia, il Tribunale cantonale di Svitto non è entrato in materia sull’appello presentato dalla SECO, in quanto non è stato provato che quest’ultima fosse legittimata a ricorrere. La legittimazione al ricorso sarebbe inoltre discutibile per il fatto che il pubblico ministero non ha precisato l’appello notificato dopo la presentazione della sentenza motivata di primo grado.

Il Tribunale cantonale di Svitto reputa inoltre che l’interfaccia più opaca sul cellulare rispetto a quella su schermo del computer e le immagini erotiche che possono distrarre l’utente medio durante la procedura d’acquisto non costituiscano elementi decisivi per esprimere un giudizio sul presunto inganno dell’utenza, in quanto non esposti nell’atto d’accusa del pubblico ministero. Per lo stesso motivo, non ritiene rilevante nemmeno il fatto che durante la procedura d’acquisto venga indicata una società bucalettere.

Il procedimento penale è in corso da 10 anni: il 6 maggio 2014 la SECO aveva querelato i responsabili di Paypay AG e Pulsira Limited AG, chiedendo in seguito che i responsabili di Obligo AG fossero sanzionati. Il 30 settembre 2022 il Tribunale distrettuale di Svitto ha assolto l’imputato. Il 16 febbraio 2024 il Tribunale cantonale di Svitto non è entrato in materia sull’appello presentato dalla SECO il 1° febbraio 2023.


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