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Il Consiglio federale proroga il divieto di Al-Qaïda

Berna, 24.11.2005. Mercoledì il Consiglio federale ha prorogato di tre anni,
fino al 31 dicembre 2008, l'ordinanza che vieta l'organizzazione
terroristica Al-Qaïda e le organizzazioni associate e l'ordinanza
concernente l'estensione degli obblighi di informazione e del diritto di
comunicazione. Entrambe erano state emanate in seguito agli attentati
terroristici dell'11 settembre 2001.

La minaccia di azioni terroristiche permane elevata in tutto il mondo. In
Europa questa valutazione è confermata dagli attentati di Madrid del marzo
2004 e di Londra del luglio 2005. Secondo le attuali informazioni, il gruppo
Al Qaïda è almeno in parte responsabile di questi attacchi. Il Consiglio
federale ritiene pertanto che Al-Qaïda continui a rappresentare una grave
minaccia per la sicurezza della comunità internazionale e anche della
Svizzera.

Non sono vietate soltanto tutte le attività dell'organizzazione stessa, ma
anche tutte quelle volte al suo sostegno (p.es. la propaganda). L'ordinanza
che vieta il gruppo Al-Qaïda e le organizzazioni associate si basa sulle
competenze del Consiglio federale attribuitegli dalla Costituzione. In virtù
degli articoli 184 e 185 della Costituzione federale, il Consiglio federale
può emanare ordinanze e decisioni per tutelare la sicurezza interna e le
relazioni esterne.

L'ordinanza concernente l'estensione degli obblighi di informazione e del
diritto di comunicazione di autorità, servizi e organizzazioni a tutela
della sicurezza interna ed esterna, si basa sulla legge federale sulle
misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI). Essa migliora le
possibilità di acquisire informazioni a scopo preventivo per combattere il
terrorismo e ha dato buoni risultati.

L'ordinanza, che per legge è di durata limitata, scade nuovamente alla fine
di quest'anno. Poiché il rischio terrorismo a livello mondiale sussiste
tuttora, con l'odierno decreto il Consiglio federale ha prorogato
l'ordinanza di altri tre anni fino al 31 dicembre 2008.

Per ulteriori informazioni:

Jürg Bühler, Ufficio federale di polizia, tel. 031 322 36 07.