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Rapporto finale della Commissione d'inchiesta indipendente (Independent

Rapporto finale della Commissione d'inchiesta indipendente (Independent
Inquiry Committee, IIC) sul programma «Oil for Food»: collaborazione
della Svizzera all'indagine

La Commissione d'inchiesta indipendente (IIC) ha pubblicato oggi la
seconda e ultima parte del rapporto finale sulle proprie indagini
riguardanti il programma «Oil for Food» (OFFP). Il rapporto analizza in
particolare il comportamento delle aziende che, nel quadro del
programma menzionato, hanno ottenuto contratti per l'acquisto di
petrolio iracheno o per la fornitura all'Iraq di beni a scopo
umanitario.

«Un sostegno straordinario» da parte della Svizzera
Sin dall'inizio, la Svizzera ha collaborato pienamente all'inchiesta
condotta dall'IIC. Il 22.12.2004, il Consiglio federale ha autorizzato
il Segretariato di Stato dell'economia (Seco) a concedere assistenza
amministrativa all'IIC in virtù della legge sugli embarghi. Nell'ambito
di detta assistenza amministrativa sono stati messi a disposizione
dell'IIC circa 170 raccoglitori di documenti contenenti anche molta
documentazione bancaria. L'IIC ha pure incontrato in Svizzera oltre 30
rappresentanti delle banche, dei commercianti di petrolio e daltre
società. Tutti i colloqui nell'ambito dell'inchiesta si sono svolti
sotto la vigilanza del Seco. L'intensa collaborazione svizzera con
l'IIC è la riprova che il segreto bancario non costituisce un ostacolo
per le azioni intese a far luce su pratiche criminali. Nella prima
parte del suo rapporto finale pubblicato il 07.09.2005, l'IIC ha
ringraziato la Svizzera, e in particolare la Commissione federale delle
banche (CFB) e il Seco, per il loro «straordinario sostegno».

Buona collaborazione da parte delle imprese
La maggior parte delle imprese svizzere coinvolte nell'indagine
dell'IIC ha collaborato prontamente ed efficacemente con le autorità
svizzere e la IIC. Solo tre società attive nel settore del commercio
petrolifero e sotto parziale controllo estero, si sono opposte alla
richiesta dell'IIC di fornire documenti. Le relative procedure di
ricorso sono tuttora pendenti.

Il ruolo delle imprese svizzere nell'OFFP
Le aziende domiciliate in Svizzera hanno rivestito un ruolo importante
soprattutto nel commercio petrolifero con l'Iraq. Tra il 1996 e il
2003, l'Iraq ha venduto petrolio all'estero, nel quadro dell'OFFP, per
un valore di circa 64 miliardi di dollari. Dopo la Russia e la Francia,
la Svizzera è il terzo più importante acquirente. Le aziende presenti
in Svizzera hanno acquistato petrolio direttamente dall'Iraq per circa
3,5 miliardi di dollari (ovvero 5% del totale). A tali acquisti si sono
aggiunti quelli di importanti quantitativi di petrolio che l'Iraq aveva
inizialmente assegnato ad altre ditte estere. Per commerciare petrolio
iracheno le aziende con sede in Svizzera hanno dovuto ottenere
un'apposita autorizzazione del Seco. Complessivamente, sono 75 le
aziende alle quali è stata rilasciata una tale autorizzazione. Essa
consentiva alle aziende titolari di acquistare petrolio iracheno in
virtù dei contratti autorizzati dall'ONU. La verifica e
l'autorizzazione dei singoli contratti di acquisto era di esclusiva
competenza del Comitato ONU per le sanzioni; il Seco non aveva in
questambito alcuna influenza.

Stando ai dati forniti dall'ICC, circa la metà dei contratti
petroliferi nel quadro dell'OFFP sarebbe stata finanziata attraverso
banche con sede in Svizzera. Tale dato non è sorprendente se si
considera che da tempo la piazza finanziaria ginevrina gioca un ruolo
importante, a livello internazionale, nel finanziamento del commercio
di petrolio. La CFB ha esaminato attentamente il ruolo delle banche con
sede in Svizzera nell'ambito dell'OFFP. Nel suo rapporto pubblicato
oggi, essa giunge alla conclusione provvisoria che nella gestione di
tali affari le banche non hanno violato il loro dovere di diligenza.

Nel quadro dell'OFFP, imprese svizzere hanno anche provveduto, seppur
in misura più modesta, alla fornitura allIraq di beni a fini umanitari
e di attrezzature per linfrastruttura. I contratti di fornitura
conclusi con ditte svizzere ammontano a circa 623 milioni di dollari; a
livello mondiale, l'Iraq ha concluso contratti di questo tipo con ditte
estere per un totale di 37 miliardi di dollari. I contratti di
fornitura sono stati negoziati direttamente fra le imprese e
l'importatore iracheno. Anche in questambito, la verifica e
l'autorizzazione di tali contratti è spettata esclusivamente al
Comitato ONU per le sanzioni. Sull'assegnazione di tali mandati il Seco
non ha avuto alcun influsso.

Perseguimento penale
Il Ministero pubblico della Confederazione ha avvitato in Svizzera, nel
quadro dell'OFFP, quattro procedimenti penali nei confronti di quattro
persone ed ha proceduto al blocco di diversi conti bancari. Il Seco e
la CFB vaglieranno attentamente le informazioni contenute nel nuovo
rapporto dell'IIC. Se dovesse risultare che delle aziende hanno agito,
in Svizzera, illegalmente, le autorità procederanno alle necessarie
verifiche e adiranno le vie legali nei confronti dei responsabili.

Ancora prima dell'istituzione della IlC, il Seco aveva inflitto una
multa di 50'000 franchi ad una ditta ginevrina attiva nel settore del
commercio petrolifero a causa di un pagamento illecito a favore
dell'Iraq.

La Commissione d'inchiesta indipendente (Independent Inquiry Committee,
IIC)
Con questo rapporto, l'IIC chiude il sipario sull'inchiesta che per un
anno e mezzo ha indagato sui retroscena del più importante programma
umanitario mai finanziato dalle Nazioni Unite. Obiettivo dell'OFFP,
avviato nel 1995 e conclusosi nel 2003 con la caduta di Saddam Hussein,
era di mitigare le conseguenze negative dell'embargo sulla popolazione
civile.

Su iniziativa del Segretario generale dell'ONU Kofi Annan, lIIC fu
istituita nell'aprile 2004 per far luce sui presunti casi di corruzione
nella gestione del programma. Con la risoluzione 1538 (2004), il
Consiglio di sicurezza dell'ONU domandò agli Stati membri la garanzia
di piena collaborazione con la Commissione. La IIC è presieduta da Paul
Volcker, ex capo della Banca centrale statunitense. Della Commissione
d'inchiesta fanno parte altresì il giudice sudafricano Richard
Goldstone e il professore svizzero di diritto penale Mark Pieth.

Sito web della Commissione d'inchiesta indipendente (IIC)
inglese
>più

Banques en Suisse et « Pétrole contre nourriture »
La CFB a examiné les activités des banques sises en Suisse dans le
cadre du programme de l'ONU « Pétrole contre nourriture » et publie son
rapport d'enquête.
>più

Segretariato di Stato dell'economia (Seco) Othmar Wyss capo del settore
Controlli all'esportazione e sanzioni tel. +41 (0)31 324 09 16
Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Christine Schraner
Vicedirettore tel. +41 (0)31 322 30 87   Commissione federale delle
banche (CFB) Urs Zulauf capo del Servizio giuridico tel. +41 (0)31 322
69 09  Ministero pubblico della Confederazione (MPC) Infoline tel. +41
(0)31 324 32 40 o per posta elettronica info@ba.admin.ch