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Berna, 26.10.2005. Oggi il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla posizione della donna nella politica d'asilo, secondo cui negli ultimi anni il competente Ufficio federale della migrazione (UFM) ha tenuto conto, con una serie di misure, della situazione particolare delle donne nella procedura d'asilo. Tale processo dovrà essere costantemente perfezionato.

Nel suo postulato del 12 dicembre 2000, la consigliera nazionale Menétrez-Savary ha incaricato il Consiglio federale di presentare un rapporto sulla situazione della donna nella politica d'asilo della Svizzera. Tale rapporto doveva stabilire se, conformemente all'articolo 3 della legge sull'asilo, si sia tenuto conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile e se le donne beneficino della protezione necessaria.

 

Dal rapporto risulta che l'Ufficio federale della migrazione (UFM) tiene conto, con una serie di misure, della situazione particolare delle donne nella procedura d'asilo. I pregiudizi fatti valere dalle donne sono esaminati nel singolo caso al fine di trovare una soluzione adeguata sotto il profilo giuridico e rispettosa dei principi umanitari. Se non sussistono le condizioni per il riconoscimento dello statuto di rifugiato, si esaminano possibili ostacoli all'esecuzione dell'allontanamento.

 

Dalla statistica relativa al numero delle decisioni evase ripartito in base al sesso dei richiedenti risulta che nel caso delle donne sia la quota di riconoscimento sia il numero di ammissioni provvisorie sono chiaramente superiori a quella degli uomini per tutti gli ultimi anni.

 

Tale risultato attesta che le misure adottate a partire dal 1998 hanno permesso di tenere conto in maniera costante della situazione particolare delle donne.

 

Per ulteriori informazioni:

Brigitte Hauser-Süess, Informazione & comunicazione UFM, 031 325 93 50