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Esclusione dall'aiuto sociale in caso di decisione di non entrata nel merito (NEM): soddisfatte le aspettative


Esclusione dall'aiuto sociale in caso di decisione di non entrata nel merito
(NEM): soddisfatte le aspettative

Pubblicato il rapporto annuale "Monitoraggio delle decisioni di non entrata
nel merito"

Berna-Wabern, 23.08.08.2005. Ha dato i frutti attesi il blocco dell'aiuto
sociale nei confronti delle persone la cui domanda d'asilo è stata oggetto
di una decisione di non entrata nel merito passata in giudicato (NEM). Nel
2005, l'80 per cento circa delle persone che, tra aprile e giugno del 2004,
hanno ricevuto una decisione NEM non è né stato fermato dalla polizia né
percepiva l'aiuto immediato. Le persone NEM percepiscono l'aiuto immediato
per 68 giorni in media o lasciano la Svizzera entro questo tempo. Una volta
passata in giudicato la decisione NEM, queste persone permangono quindi nel
Paese per un periodo da cinque a sei volte inferiore a quello registrato per
coloro che hanno ricevuto una decisione negativa. Il nuovo disciplinamento e
le procedure accelerate hanno ridotto il numero di domande infondate ai fini
dell'asilo, inducendo i richiedenti respinti a lasciare il Paese. La qualità
di Paese di accoglienza della Svizzera non ne ha risentito. Contrariamente a
quanto temuto, la criminalità non è aumentata. È questo il bilancio stilato
dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il
consigliere federale Christoph Blocher, e dal direttore dell'UFM Eduard
Gnesa in occasione della conferenza stampa sui risultati contenuti nel
rapporto annuale "Monitoraggio delle decisioni di non entrata nel merito".

L'esclusione dall'aiuto sociale NEM ha permesso di raggiungere gli obiettivi
prefissati. Nel periodo in rassegna, durato dal 1° aprile 2004, quando fu
introdotto il blocco dell'aiuto sociale, fino alla fine di marzo 2005, sono
stati raggiunti i risultati seguenti.

-          Meno domande d'asilo infondate: grazie all'introduzione del
blocco dell'aiuto sociale e a procedure più rapide, il numero delle domande
d'asilo infondate presentate in Svizzera è diminuito, anche rispetto alla
media europea. È per contro aumentata la quota delle decisioni d'asilo
positive. Nel complesso, tra il 1° aprile 2004 e il 31 marzo 2005, le
domande d'asilo sono calate del 42 per cento rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. Per la prima volta, la diminuzione registrata in
Svizzera è nettamente superiore alla media europea (- 22 %).

-          Meno costi: il numero delle persone rientranti nel settore dell'asilo
è diminuito di oltre 12 000 unità e i conseguenti risparmi superano di gran
lunga gli obiettivi di risparmio di 15 milioni di franchi per il 2004.

-          Costi coperti - adeguamento sotto esame: le indennità di 600
franchi per NEM versate ai Cantoni hanno ampiamente coperto i costi
sopportati dai Cantoni sull'arco di tutto l'anno. A partire dal primo
trimestre del 2005, la situazione è tuttavia peggiorata in seguito al minor
numero di domande d'asilo e alla decisione del Tribunale federale
sfavorevole ai Cantoni, ragion per cui si sta valutando se adeguare le
indennità.

-          Nessun aumento della criminalità: il temuto massiccio aumento
della criminalità non si è avverato e i rischi per la sicurezza pubblica
sono esigui.

-          Nessuna lunga permanenza: la maggior parte delle persone NEM
scompare dopo aver lasciato le strutture d'asilo della Confederazione o dei
Cantoni. Le persone NEM percepiscono l'aiuto immediato per 68 giorni in
media o lasciano la Svizzera entro questo tempo. Una volta passata in
giudicato la decisione NEM, queste persone permangono quindi nel Paese per
un periodo da cinque a sei volte inferiore a quello registrato per coloro
che hanno ricevuto una decisione negativa.

-          Protezione garantita: le persone vulnerabili ricevono la
protezione e il sostegno necessari.

Troppe le persone senza un motivo d'asilo e quelle che permangono
illegalmente nel Paese una volta respinte

Le procedure in prima istanza sono state accelerate. Tra il 1° aprile 2004 e
il 31 marzo 2005, due terzi delle domande sono state evase entro due mesi,
il che equivale a un aumento di oltre il 25 per cento rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente (40 %). Inoltre, il 40 per cento delle domande
è stato evaso già nei centri di registrazione, il che corrisponde a un
incremento del 10 per cento circa rispetto allo stesso periodo del 2003/2004
(29 %).

Troppe persone continuano tuttavia a presentare una domanda senza avere un
valido motivo d'asilo. Altre non lasciano il nostro Paese e restano
illegalmente in Svizzera, pur essendo state respinte. Molto problematica è
la scarsa disponibilità dei richiedenti l'asilo a rivelare la propria
identità. Ciò rende particolarmente difficoltoso il rimpatrio dei
richiedenti respinti.

Continuare a perseguire gli obiettivi della politica in materia d'asilo:
meno domande, meno clandestini, migliore integrazione dei rifugiati

-          Le domande d'asilo manifestamente infondate vanno ridotte
ulteriormente. È questo l'obiettivo dell'attuale revisione della legge sull'asilo.
Chiedere asilo non deve convenire.

-          Occorre fare il possibile affinché i richiedenti l'asilo
forniscano i documenti e rivelino la propria identità. La revisione della
legge sull'asilo migliorerà la situazione in quanto semplificherà il
rimpatrio dei richiedenti respinti.

-          I rifugiati riconosciuti vanno integrati nel mercato del lavoro
in modo più mirato. L'Ufficio federale della migrazione (UFM) è incaricato
di elaborare un programma d'integrazione efficace.

-          Il numero dei ricorsi presso la Commissione di ricorso in materia
d'asilo (CRA) va fortemente ridotto. Ecco perché per il 2005 sono stati
assegnati 10 posti nuovi alla CRA, che è altresì stata invitata a stabilire
le priorità necessarie a tal fine.

Per ulteriori informazioni:

Brigitte Hauser-Süess, Informazione & comunicazione UFM, tel. 031 / 325 93
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