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L'allentamento del monopolio sulle lettere non costituisce un pericolo per il servizio pubblico

Comunicato stampa

L'allentamento del monopolio sulle lettere non costituisce un pericolo per
il servizio pubblico

La riduzione a 100 grammi del limite di monopolio per le lettere non mette
in pericolo la fornitura del servizio universale su tutto il territorio e il
relativo finanziamento. Le regioni periferiche e quelle montane non ne
risulterebbero svantaggiate. Questa è la conclusione a cui giunge uno studio
indipendente commissionato dal DATEC e sulle cui risultanze si baserà il
Consiglio federale per decidere, in settembre, in merito all'apertura del
mercato. Il Parlamento si era già espresso nel 2002 a favore di un
abbassamento del limite di monopolio. In quel contesto, il Consigliere
federale Leuenberger aveva promesso che avrebbe fatto analizzare le
conseguenze dell'apertura del mercato prima di procedere in tal senso.

Nel 2002 il Consiglio federale e il Parlamento avevano deciso che, dopo la
completa apertura del mercato della posta-pacchi fissata per il 2004, nel
2006 si sarebbe proceduto ad un'ulteriore tappa verso la liberalizzazione
con la riduzione a 100 grammi del limite di monopolio per gli invii della
posta-lettere indirizzati. Secondo la "Panoramica sull'evoluzione del
settore postale", prima di attuare le diverse tappe del processo di apertura
del mercato in Svizzera e nell'UE occorre procedere ad un'analisi delle
possibili conseguenze. Il mercato deve essere liberalizzato solamente se
restano garantiti un buon servizio universale postale anche nelle regioni
periferiche e di montagna e il relativo finanziamento. IL DATEC ha
commissionato lo studio alla società di consulenza tedesca WIK-Consult,
specializzata nel settore postale.

Nel 1998 il mercato dei pacchi postali è stato parzialmente liberalizzato;
nel 2004 si à passati ad un'apertura completa. Lo studio giudica
incoraggiante lo sviluppo registrato in questo ambito, in quanto non sono
mai stati messi in pericolo né il servizio universale, né il relativo
finanziamento. Sebbene nel 2004 la quota di mercato degli operatori privati
abbia continuato a rimanere modesta (intorno al 17%) e la posizione
dominante della Posta Svizzera non sia stata sostanzialmente intaccata, gli
effetti sui clienti sono stati positivi: oltre ai clienti commerciali, anche
i clienti privati hanno potuto approfittare sempre più della situazione di
concorrenza, per esempio usufruendo di migliori orari di consegna dei pacchi
alla Posta. Con la costituzione di reti alternative si sono venute a creare
possibilità di scelta sempre più ampie anche per i clienti privati. La
politica di apertura graduale e controllata del mercato postale, sinora
seguita dal Consiglio federale e dal Parlamento, ha inoltre portato ad un
finanziamento molto buono del servizio universale.

Anche l'apertura parziale del mercato della posta-lettere non mette in
pericolo il servizio universale

Secondo lo studio,la qualità del finanziamento del servizio universale non
sarà messa in pericolo neanche con la riduzione a 100 grammi  del limite di
monopolio. Le regioni periferiche e quelle montane non ne risulteranno
svantaggiate.

Secondo gli autori dello studio, la riduzione a 100 grammi del limite di
monopolio per le lettere porterà ad un limitato ingresso sul mercato di
società private, che difficilmente riusciranno a conquistare più del 2 per
cento di tutto il mercato delle lettere. La Posta Svizzera gode di un
elevato grado di notorietà e di un'ottima reputazione. Inoltre, avendo per
legge il compito di assicurare il servizio universale, essa ha dei vantaggi
dei quali gli operatori privati non potrebbero godere neanche se fornissero
un servizio capillare su tutto il territorio. Come nuovi operatori in un
mercato della posta-lettere parzialmente liberalizzato entrerebbero in linea
di conto soprattutto ditte che offrono già servizi di recapito di pacchi o
di giornali in abbonamento e che dispongono di un'infrastruttura propria.

La concorrenza stimola l'elaborazione di offerte più aderenti ai bisogni dei
clienti

Secondo lo studio, le esperienze maturate nei Paesi europei in cui
l'apertura del mercato è a uno stadio più avanzato dimostrano che, anche
dopo molti anni, le quote di mercato degli operatori privati restano
inferiori al dieci per cento. Gli autori della ricerca affermano che,
nonostante ciò, questo passo obbligherà la Posta Svizzera a migliorare
ulteriormente l'orientamento al cliente anche nel settore delle lettere.
Secondo le esperienze fatte da altri Paesi europei, un passo anche limitato
verso l'apertura del mercato stimola l'innovazione a livello dell'offerta,
contribuendo anche a creare nuove possibilità di occupazione. D'altra parte,
sempre secondo queste esperienze, neanche un grado di apertura del mercato
significativamente maggiore ha finora comportato pericoli per il servizio
universale e per il suo finanziamento. Gli esperti sono dell'opinione che il
passo che si intende intraprendere non costituisca un pericolo per la
fornitura su tutto il territorio svizzero di un servizio universale di
qualità.

Essi suggeriscono quindi al Consiglio federale di ridurre a 100 grammi il
limite di monopolio, pur sottolineando nel contempo la necessità di dotare
di risorse sufficienti gli organi di vigilanza del settore postale, a causa
dei compiti sempre più complessi che sono chiamati ad affrontare. Il
Consiglio federale deciderà l'autunno prossimo, su proposta del DATEC, in
merito alla riduzione del limite di monopolio per le lettere, dopo che le
Commissioni dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio Nazionale
e del Consiglio degli Stati si saranno espresse in merito.

Il rapporto sarà disponibile in Internet all'indirizzo www.uvek.admin.ch
www.postreg.admin.ch.

Berna, 18 agosto 2005

DATEC Dipartimento federale dell'Ambiente, dei Trasporti, dell'Energia e
delle Comunicazioni

Servizio stampa

Informazioni:

Hans Werder, Segretario generale DATEC, 031 / 322 55 06

Martin Kaiser, Responsabile di PostReg, 031 / 322 52 69