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Reati terroristici "spoliticizzati"


Il Consiglio federale licenzia il messaggio concernente il Protocollo alla
Convenzione europea per la repressione del terrorismo

Berna, 02.02.2005. I terroristi non devono potersi appellare alla natura
politica dei loro reati per sottrarsi all'estradizione e impedire la
concessione dell'assistenza giudiziaria. Mercoledì il Consiglio federale ha
licenziato il messaggio concernente il Protocollo alla Convenzione europea
per la repressione del terrorismo. Allo scopo di combattere in modo più
efficace il terrorismo, tale Protocollo completa l'elenco dei reati
terroristici che non possono essere considerati "politici".

La Convenzione europea per la repressione del terrorismo, conclusa nel 1977,
rafforza la cooperazione internazionale volta a prevenire e reprimere gli
attacchi terroristici. In tal senso contribuisce a impedire ai terroristi di
servirsi della Svizzera come base operativa per le loro attività. La
Convenzione e il Protocollo intendono assicurare che gli autori di atti
terroristici non possano sottrarsi ai procedimenti penali e alla relativa
pena. Ambedue gli strumenti agevolano l'estradizione e l'assistenza
giudiziaria, considerate misure particolarmente idonee al raggiungimento del
fine summenzionato. Poiché la maggior parte delle convenzioni e dei trattati
concernenti la cooperazione internazionale in materia penale non prevedono
l'estradizione per i reati di carattere politico, la Convenzione e il
Protocollo enumerano una serie di atti terroristici che non rientrano in
tale categoria.

Per una lotta più efficace contro il terrorismo

Il Protocollo aggiorna la Convenzione e ne accresce l'efficacia. Si prefigge
di intensificare la lotta al terrorismo in particolare "spoliticizzando"
determinati reati: in tal modo riduce il rischio che atti terroristici siano
giudicati reati politici e di conseguenza che diventi impossibile concedere
l'estradizione o l'assistenza giudiziaria. Con l'entrata in vigore del
Protocollo, non saranno più ritenuti "politici" i reati correlati al
finanziamento del terrorismo e agli attentati terroristici con esplosivo,
gli atti contro la sicurezza della navigazione marittima e contro la
protezione fisica delle materie nucleari.

Il Protocollo garantisce il rispetto dei diritti umani e dei diritti
fondamentali. La Svizzera non sarà dunque tenuta a collaborare qualora vi
siano seri motivi di ritenere che la richiesta di estradizione o di
assistenza giudiziaria sia stata presentata allo scopo di perseguire o
punire una persona a causa della sua razza, religione, nazionalità o credo
politico. È escluso altresì l'obbligo di estradizione quando la persona
ricercata rischia di essere sottoposta a tortura o di essere condannata alla
pena capitale.

Per ulteriori informazioni:

Mario-Michel Affentranger, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 322 43 42