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Sanzioni contro Costa d'Avorio e Liberia

Sanzioni contro Costa d'Avorio e Liberia

Nella sua seduta odierna il Consiglio federale ha deciso di infliggere
sanzioni contro la Costa d'Avorio e di emanare un'ordinanza in merito.
Nel contempo, alle sanzioni già in atto nei confronti della Liberia
sono state aggiunte sanzioni finanziarie contro l'ex regime di Charles
Taylor. La Svizzera applica in questo modo analoghe decisioni del
Consiglio di sicurezza dell'ONU. Questi provvedimenti entreranno in
vigore il 20 gennaio 2005.

L'ordinanza che istituisce misure nei confronti della Costa d'Avorio
prevede un embargo sulle armi, restrizioni di viaggio nonché sanzioni
finanziarie. Il Comitato delle sanzioni dell'ONU non ha ancora reso
noto i nomi delle persone fisiche né delle imprese ed organizzazioni
colpite da restrizioni di viaggio e da sanzioni finanziarie. Questa
lista di nomi sarà inserita nell'ordinanza non appena verrà pubblicata.
Conformemente alle disposizioni della legge sul materiale bellico,
negli ultimi anni la Svizzera non ha mai esportato in Costa d'Avorio
beni d'equipaggiamento militare. Con questa ordinanza la Svizzera
applica la risoluzione 1572 (2004) dell'ONU del 15 novembre 2004.

Inoltre il Consiglio federale ha deciso di rivedere totalmente
l'ordinanza che istituisce provvedimenti nei confronti della Liberia,
una decisione resa necessaria da numerose modifiche precedenti e dalla
risoluzione 1579 del Consiglio di sicurezza del 21 dicembre 2004.  Si
continueranno ad applicare le sanzioni in atto finora, vale a dire
l'embargo sulle armi, il divieto di importare diamanti grezzi, legname
rotondo e prodotti derivati nonché le restrizioni di viaggio. Nel
contempo sono state introdotte sanzioni finanziarie nei confronti
dell'ex presidente Charles Taylor e dei suoi collaboratori più stretti:
sono stati bloccati gli averi e i beni patrimoniali posseduti o
controllati da persone fisiche, imprese e organizzazioni di cui
all'allegato 1. E' inoltre vietato fornire averi e altri beni
patrimoniali alle persone e agli enti menzionati nell'allegato.

Sulla base di una rogatoria della Corte speciale per la Sierra Leone,
già nel giugno 2003 l'Ufficio federale di giustizia aveva ordinato ad
alcune banche di congelare gli eventuali conti di Charles Taylor, dei
suoi familiari e dei rappresentanti del suo regime nonché di vari
uomini d'affari e di ditte. All'epoca la Svizzera è stata il primo
Paese a bloccare i beni presumibilmente in correlazione con la guerra
civile in Sierra Leone. Nel frattempo sono stati sbloccati tutti gli
averi congelati provvisoriamente, pari a un valore di circa 6 milioni
di franchi, poiché non sono stati confermati fatti di rilevanza penale.

Le persone e le istituzioni che detengono o amministrano beni
presumibilmente colpiti dalle sanzioni finanziarie oppure che ne sono
semplicemente a conoscenza devono dichiararlo senza indugio al
Segretariato di Stato dell'economia (Seco).

I testi delle ordinanze summenzionate e gli allegati possono essere
consultati sul sito Internet del Seco (www.seco.admin.ch > Politica
economica esterna > Sanzioni / Embarghi > Sanzioni della Svizzera).

Othmar Wyss, seco, tel. 031 324 09 16, oppure  Roland E. Vock, seco,
tel. 031 324 07 61  Ministero pubblico della Confederazione,
Informazione e comunicazione, tel. 031/324 32 40