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Dichiarazione della Consigliera federale Micheline Calmy-Rey davanti ai media, 28 dicembre 2004, ore 16 

Signore e signori

Con ogni giorno che passa la tragedia della catastrofe che ha colpito l'Oceano indiano si fa vieppiù manifesta.

Decine di migliaia di persone hanno perso la vita o sono disperse, i feriti sono centinaia di migliaia, milioni i senzatetto. A queste persone siamo determinati a offrire il nostro soccorso.

Sugli aiuti umanitari prestati dal nostro Paese informiamo separatamente.

Proseguono e sono stati nel frattempo intensificati i nostri sforzi - a Berna come pure nelle rappresentanze sul posto - per aiutare i cittadini svizzeri che si trovano nella regione. La hotline del DFAE ha finora ricevuto circa 2'500 telefonate per la ricerca di persone; è stato possibile fornire riscontri in 800 casi.

Nel frattempo il ritorno dei turisti dalla regione sinistrata procede a pieno ritmo. È atteso domani a Zurigo l'aeroplano sul quale il DFAE ha riservato dei posti per i turisti sinistrati che viaggiavano individualmente. Oggi l'apparecchio è decollato per Pukhet con a bordo otto collaboratori del DFAE tra i quali medici e psicologi. A bordo si trovano peraltro 800 chili di materiale medico e un laboratorio per le analisi dell'acqua.

Tenuto conto di questi ritorni, nel corso delle prossime 48 ore il numero dei cittadini svizzeri che sono ancora dati per dispersi dovrebbe diminuire considerevolmente.

Secondo le agenzie di viaggio, 2200 turisti svizzeri si trovano nella regione, senza contare i viaggiatori individuali e gli Svizzeri che abitano nella regione. Cerchiamo ancora alacremente i connazionali di cui manca ogni traccia, impresa difficile, considerata la confusione che regna sul posto.

Ho il triste dovere di annunciare in questa sede che numerosi turisti svizzeri hanno perso la vita nel maremoto che ha colpito l'Oceano indiano. Fino ad oggi tra le vittime del sisma si annoverano 9 cittadini svizzeri. I parenti sono stati informati. Purtroppo, dobbiamo attenderci il decesso di altri nostri concittadini. In questo momento non sono in grado di fornire cifre.  

In nome del Consiglio federale, del Presidente della Confederazione e del popolo svizzero desidero esprimere il mio più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime. Queste notizie non possono che lasciarci tutti sbalorditi e tristi. I miei pensieri vanno ai parenti delle vittime. In questo difficile frangente auguro loro fermezza di spirito e coraggio.

Come una catastrofe naturale possa, in pochi secondi, distruggere tante vite e arrecare tanta sofferenza è difficilmente immaginabile. In Asia, i nostri concittadini cercavano calore e ristoro; hanno invece trovato morte e desolazione. Tutto ciò è molto triste.

Vi ringrazio.