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Esercitazione per il rafforzamento della Convenzione sulle armi chimiche: «ispezione su sfida» in Svizzera

3003 Berna, 15 novembre 2004

Informazione per i media

Esercitazione per il rafforzamento della Convenzione sulle armi chimiche:
«ispezione su sfida» in Svizzera

Nel quadro dell'applicazione della Convenzione sulle armi chimiche, dal 14
al 19 novembre 2004 avrà luogo in Svizzera, per scopi di esercitazione, una
cosiddetta «ispezione su sfida». L'esercitazione, organizzata in stretta
collaborazione con l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche
(OPAC), con sede all'Aia, è diretta da un gruppo di progetto
interdipartimentale.

L'esercitazione, che coinvolgerà circa 50 tra ispettori, osservatori
internazionali, rappresentanti dell'Amministrazione federale (DFAE, DFE,
DDPS), personale di stato maggiore e personale ausiliario, durerà una
settimana e si terrà nelle regioni di Zurigo e Altdorf (UR). Il progetto ha
luogo sotto la responsabilità della Direzione della politica di sicurezza
del DDPS ed ha lo scopo di consentire all'Ispettorato dell'OPAC di acquisire
la capacità tecnica necessaria per l'esecuzione di «ispezioni su sfida». Un
ulteriore obiettivo dell'esercitazione è sottoporre a test il dispositivo
svizzero previsto per l'esecuzione di simili ispezioni sul nostro
territorio.

La Convenzione stabilisce che ogni Stato firmatario ha il diritto di
chiedere un'«ispezione su sfida» in un altro Stato parte sospettato di non
adempiere agli obblighi. Sinora, in realtà, non è stata eseguita alcuna vera
e propria «ispezione su sfida», soprattutto a causa del carattere
politicamente delicato di questo genere di ispezioni. Di conseguenza,
l'Ispettorato dell'OPAC non ha potuto fare alcuna esperienza pratica in
materia. Per colmare questa lacuna, negli ultimi quattro anni sono state
eseguite in Gran Bretagna, in Brasile, negli Stati Uniti e in Olanda
esercitazioni simili a quella che avrà luogo in Svizzera.

La Svizzera ha alle spalle un impegno pluriennale nel quadro della
Convenzione sulle armi chimiche. Il nostro Paese, che ha partecipato
attivamente ai negoziati della Convenzione, ha assunto un ruolo di primo
piano nell'applicazione della stessa. La Confederazione si è creata una
buona reputazione segnatamente provvedendo, in collaborazione con
l'industria chimica, alla formazione degli ispettori dell'OPAC nel settore
dell'ispezione industriale. L'esecuzione in Svizzera di un'«ispezione su
sfida» per scopi di esercitazione è in perfetta sintonia con gli sforzi
profusi sinora.

La Convenzione sulle armi chimiche

La firma della Convenzione sulle armi chimiche nel 1993 ha rappresentato una
svolta nell'impegno della comunità internazionale a favore del disarmo
globale. Si tratta dell'unica convenzione internazionale che prevede la
totale distruzione, verificabile mediante pertinenti modalità di vigilanza,
di un'intera categoria di armi di distruzione di massa.

La Convenzione sulle armi chimiche vieta lo sviluppo, la produzione,
l'immagazzinaggio, il trasferimento e l'uso di armi chimiche. Le scorte
esistenti devono essere dichiarate dagli Stati firmatari e distrutte sotto
vigilanza internazionale. Per la sorveglianza e il controllo indipendenti
dell'applicazione della Convenzione, gli Stati firmatari hanno istituito
l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC), con sede
all'Aia. Dalla sua entrata in vigore nel 1997, la Convenzione è stata
ratificata da 167 Stati. Tranne la Corea del Nord e alcuni Paesi del Medio
Oriente, hanno aderito alla Convenzione quasi tutti gli Stati del mondo che
dispongono di un potenziale per la produzione di armi chimiche.

Sinora hanno dichiarato di possedere armi chimiche sei Paesi: gli Stati
Uniti, la Russia, l'India, la Corea del Sud, l'Albania e la Libia. Le scorte
dichiarate ammontano a 70 000 tonnellate di armi chimiche, di cui 40 000 in
possesso della sola Russia.

Contributi della Svizzera

La Convenzione sulle armi chimiche è stata firmata e ratificata dalla
Svizzera rispettivamente nel 1993 e nel 1995. Il nostro Paese, che dispone
di un'approfondita competenza chimica riconosciuta a livello mondiale e gode
tradizionalmente di una fama di indipendenza e affidabilità, contribuisce da
tempo allo svolgimento dei pertinenti negoziati multilaterali,
all'applicazione della Convenzione e ad altre attività internazionali
correlate. Tra i contributi della Svizzera figurano:

. un sostegno finanziario di 15 milioni di franchi alla distruzione delle
armi chimiche a livello mondiale. La maggior parte dei progetti finanziati
con il credito svizzero concernono la Russia. Questo contributo è fornito
dal nostro Paese nel quadro della partecipazione al «Partenariato globale
contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa» del G8, al
quale la Svizzera ha aderito nel 2003.

. la messa a disposizione dell'OPAC di materiale di protezione e di
decontaminazione sufficiente per 10 000 persone e di apparecchi di detezione
nel caso in cui uno Stato firmatario venisse minacciato o attaccato con armi
chimiche. Per garantire un impiego corretto di tale materiale da parte degli
istruttori internazionali, quest'ultimi beneficiano di un'apposita
formazione impartita da specialisti dell'esercito svizzero.

. la partecipazione del Labor Spiez all'applicazione tecnica della
Convenzione. Il Labor Spiez è uno dei dodici laboratori mondiali designati
dall'OPAC come suoi laboratori di fiducia. Inoltre, grazie al sostegno
fornito dall'industria chimica svizzera, numerosi ispettori dell'OPAC
svolgono una parte della loro formazione a Basilea, a Spiez e a Visp nel
quadro di diversi moduli di formazione, segnatamente nell'ambito del
Chemical Weapons Chief Inspector Training Cours (CITPRO) e dello Swiss
Emergency Field Laboratory Training Programme (SEF-LAB).

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