Berna, 10.11.2004. La Svizzera intende intensificare la lotta alla
corruzione e a tal fine si propone di aderire alla Convenzione penale e al
Protocollo aggiuntivo del Consiglio d'Europa sulla corruzione, potenziando
inoltre le norme penali in materia. Mercoledì il Consiglio federale ha adottato
il relativo messaggio.
La Convenzione penale e il
Protocollo aggiuntivo del Consiglio d'Europa sulla corruzione si propongono di
armonizzare le disposizioni penali in vigore negli Stati membri e di rafforzare
la cooperazione internazionale. Il cardine della Convenzione è costituito dalle
disposizioni concernenti i comportamenti che i legislatori degli Stati membri
devono sanzionare. Si tratta in particolare della corruzione attiva e passiva di
pubblici ufficiali nazionali e stranieri, di funzionari di organizzazioni
internazionali e di agenti delle corti di giustizia internazionali. Vanno
inoltre puniti anche gli altri atti connessi con la corruzione, in particolare
il riciclaggio di denaro. Il Protocollo aggiuntivo completa poi la Convenzione
estendendone il campo d'applicazione alla corruzione dei giurati e degli arbitri
che sono chiamati a dirimere controversie giuridiche.
Colmare le ultime
lacune
Dato che il diritto penale
svizzero in materia di corruzione è stato riveduto nel 2000, la legislazione
svizzera in vigore soddisfa già molte delle esigenze poste dalla Convenzione e
dal Protocollo e, sotto certi aspetti, si spinge perfino oltre. Una delle lacune
che dev'essere colmata concerne la corruzione nel settore privato, che nella
legge federale contro la concorrenza è trattata soltanto in modo frammentario.
Secondo il disegno del Consiglio federale, in futuro anche la corruzione passiva nel settore privato
sarà perseguibile, ma soltanto a querela di parte, poiché la scoperta di tali
reati esige di norma la cooperazione delle persone coinvolte. Il disegno propone
poi di punire, oltre a quella attiva, anche la corruzione passiva di funzionari
stranieri e internazionali, estendendo inoltre la responsabilità penale
dell'impresa anche ai casi di corruzione attiva nel settore privato. Il
Consiglio federale ha per contro rinunciato a prevedere una norma che reprima il
traffico d'influenza.
La Convenzione penale è entrata in
vigore il 1° luglio 2002 ed è stata sinora ratificata da 30 Stati membri. Il
Protocollo aggiuntivo è stato invece ratificato da 5 Stati e firmato da
22.
Altre
informazioni:
Ernst Gnägi, Ufficio federale di
giustizia, tel. 031 322 40
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