Un team d'osservazione svizzero per l'EUFOR è partito alla volta della Bosnia Erzegovina

3003 Berna, 2 novembre 2004

Informazione per i media

Un team d'osservazione svizzero per l'EUFOR è partito alla volta della
Bosnia Erzegovina

Oggi 11 militari dell'Esercito svizzero sono partiti alla volta della Bosnia
Erzegovina per assolvere la loro nuova missione. Nove ufficiali e un
sottufficiale formano il cosiddetto team di collegamento e di osservazione
(Liaison and Observation Team = LOT); due ufficiali lavorano quali ufficiali
superiori negli ambiti di condotta di tutti i team d'osservazione e analisi
della situazione presso il quartiere generale della task force
multinazionale Nord Ovest (HQ MNTF NW) a Banja Luka.

I LOT sono stazionati in modo sparso in Bosnia Erzegovina nelle aree di
potenziale conflitto conosciute. Fungono da "sistema di preallarme" della
European Union Force (EUFOR) e lavorano in stretta collaborazione con la
popolazione, le autorità locali e le organizzazioni internazionali. Operano
in maniera uniforme e sono costantemente riconoscibili come elementi
appartenenti all'EUFOR. Il LOT svizzero è stazionato a Bugojno (tra Banja
Luka e Sarajewo) e installato in una casa in affitto.

Siccome si tratta di un impiego armato, è possibile che in dicembre 2004 il
Consiglio nazionale quale seconda Camera si esprima in merito, conformemente
ai criteri contemplati dalla Legge militare.
L'impegno svizzero risale a una richiesta presentata dalla Gran Bretagna.

La EUFOR subentra alla SFOR (Stabilization Force) diretta dalla NATO che, a
partire dal 1996, ha notevolmente contribuito con la sua presenza alla
stabilizzazione della Bosnia Erzegovina. Fino al probabile trapasso del
comando ad inizio dicembre, le basi in materia di diritto internazionale
sono costituite dalla risoluzione ONU 1551.

Dall'inizio del 2003, la Svizzera partecipa inoltre con agenti di polizia
civili alla European Union Police Mission (EUMP) in Bosnia Erzegovina. Dal
1996 alla fine del 2000, la Svizzera aveva fornito il proprio supporto all'
Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), con i
cosiddetti "berretti gialli".

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