Berna, 27.10.2004. La grande maggioranza dei partecipanti alla
consultazione ha accolto favorevolmente la revisione totale del diritto tutorio.
Oltre all'approvazione di principio, sono state tuttavia espresse svariate
critiche concernenti singoli punti del progetto. Mercoledì il Consiglio federale
ha preso atto dei risultati della consultazione e ha incaricato il Dipartimento
federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare un messaggio entro il
2006.
Il diritto tutorio è rimasto praticamente
invariato dalla sua entrata in vigore nel 1912 e non corrisponde più
alla
situazione e alla mentalità attuali. La grande maggioranza dei partecipanti alla
consultazione appoggia la revisione totale del diritto tutorio, che si propone
di promuovere segnatamente il diritto di autodeterminazione delle persone
deboli
e bisognose di assistenza.
Diversi punti del progetto sono tuttavia decisamente criticati. Destano
preoccupazione soprattutto i temuti oneri suppletivi della revisione totale.
Diverse parti chiedono che l'ente pubblico debba poter mettere in atto la
revisione nel rispetto della neutralità dei costi.
Azione su misura in luogo di
provvedimenti standard
Un vasto consenso è raccolto dal punto principale
della revisione totale, ossia l'abbandono del principio che fissa diversi tipi
di misure adottate dalle autorità (interdizione, gerenza e curatela) e la scelta
di un sistema che prevede misure personalizzate. Un'ampia maggioranza di partecipanti accoglie
favorevolmente anche le misure precauzionali personali per promuovere
l'autodeterminazione, ossia il mandato precauzionale, il mandato relativo alle
cure mediche e le direttive anticipate del paziente. Sono accolti positivamente anche la rinuncia al
prolungamento dell'autorità parentale nonché l'istituzione di una curatela dei
parenti con privilegi specifici.
Maggiore libertà organizzativa per i
Cantoni
L'organizzazione dell'autorità di protezione degli
adulti è il punto più contestato della revisione. La
proposta di organizzare l'autorità di protezione degli adulti imperativamente
come un tribunale interdisciplinare è
ampiamente respinta. Si
obietta che l'incontestata professionalizzazione può essere
garantita anche con un'autorità
specifica. Alla luce di tale
critica, il Consiglio federale intende concedere ai Cantoni una maggiore libertà
organizzativa e ha deciso che l'autorità di protezione degli adulti non dovrà
essere necessariamente un tribunale.
La maggioranza è inoltre contraria alla proposta
di mettere
prioritariamente a carico dell'ente pubblico la retribuzione del
curatore. I costi vanno addossati in prima
battuta alla persona bisognosa di assistenza e soltanto sussidiariamente
dall'ente pubblico.
Desta critiche anche la
proposta di attribuire la competenza di ordinare il ricovero a scopo di
assistenza non più ai medici generici ammessi all'esercizio della professione,
bensì soltanto ai medici “abilitati”. In tale questione i Cantoni devono
disporre di ampia libertà affinché sia ancora possibile per esempio ordinare
ricoveri d'emergenza.
Altre
informazioni:
Hermann Schmid, Ufficio federale di
giustizia, tel. 031 / 322 40
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