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Il Consiglio federale respinge l'iniziativa in favore di una moratoria

Il Consiglio federale respinge l'iniziativa in favore di una moratoria
in materia di ingegneria genetica

Il Consiglio federale si è espresso contro l'iniziativa "per alimenti
prodotti senza manipolazioni genetiche". Questa iniziativa esige, per
un periodo di cinque anni, che l'agricoltura svizzera non utilizzi
organismi geneticamente modificati (OGM). Come il Consiglio federale
spiega nel suo messaggio approvato mercoledì, le disposizioni vigenti
proteggono già ampiamente le persone, gli animali e l'ambiente dagli
abusi dell'ingegneria genetica. Il Consiglio federale ritiene che
l'iniziativa in questione non garantisca una sicurezza supplementare,
ma che danneggi la Svizzera quale piazza di ricerca e che rappresenti
uno svantaggio per le relazioni commerciali con l'estero.

Secondo gli autori dell'iniziativa, la legge sull'ingegneria genetica
entrata in vigore all'inizio di quest'anno è troppo poco restrittiva.
Essi esigono un divieto di cinque anni sia per l'importazione che per
la messa in circolazione delle piante, delle parti di piante e delle
sementi geneticamente modificate che possono riprodursi e che sono
destinate a essere utilizzate per fini agricoli, orticoli o forestali.
Tale divieto varrebbe anche per gli animali geneticamente modificati
che vengono utilizzati nell'agricoltura. Tuttavia l'iniziativa non
vieta l'importazione di derrate alimentari prodotte secondo i metodi
dell'ingegneria genetica. Essa non precisa se un'agricoltura "senza
organismi geneticamente modificati" dovrebbe prevedere anche divieti
analoghi per quanto riguarda gli alimenti per animali, i concimi, i
prodotti fitosanitari e i medicinali per animali. Il Consiglio federale
ritiene che ciò non sia il caso.

Esso replica a questa richiesta affermando che la legge prevede, per
l'importazione e la messa in circolazione di organismi geneticamente
modificati, una procedura di autorizzazione che si rifà al principio di
prevenzione e che provvede anche alla tutela della produzione agricola
senza l'uso di OGM. La moratoria non aumenta di fatto la sicurezza
ottenuta in tal modo: già attualmente, infatti, la produzione di
derrate alimentari utilizzando vertebrati geneticamente modificati è
vietata. Inoltre una procedura di autorizzazione per le piante
geneticamente modificate durerebbe diversi anni, e di conseguenza
avrebbe una durata comparabile a quella della moratoria. Finora non
sono state presentate domande per la coltivazione di piante
geneticamente modificate.

La moratoria rischia di far perdere alla Svizzera, quale piazza di
ricerca, prestigio e interesse a livello internazionale. Ciò si
verificherebbe anche se la ricerca, e quindi anche le immissioni
sperimentali nell'ambiente di OGM, non sarebbero comunque direttamente
interessate dalla moratoria. Il Consiglio federale teme tuttavia che
l'insicurezza delle prospettive potrebbe indurre i ricercatori a
emigrare, provocando in tal modo una perdita di conoscenze specifiche.
Inoltre, a causa di un divieto d'importazione non giustificato dal
punto di vista scientifico, occorrerebbe attendersi difficoltà nelle
relazioni commerciali con l'estero ed eventualmente denunce per
violazione dei trattati internazionali. Per questi motivi il Consiglio
federale raccomanda alle Camere federali di respingere l'iniziativa
senza presentare un controprogetto.

Olivier Félix,
 capo della Divisione Mezzi di produzione,
 UFAG,
 tel. 031 322 25 86

 Stephan Häsler,
 direttore supplente dell'UFV,
 tel. 031 323 84 98

 Georg Karlaganis,
 capo della Divisione Sostanze,
 suolo, biotecnologia,
 UFAFP,
 tel. 079 415 99 62

 Urs Klemm,
vicedirettore e capo dell'Unità principale sicurezza delle derrate
alimentari,
 UFSP,
 tel. 031 322 95 03