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Partecipazione svizzera alla forza di protezione EUFOR in Bosnia e Erzegovina

3003 Berna, 27 maggio 2004

Informazione per i media

Partecipazione svizzera alla forza di protezione EUFOR in Bosnia e
Erzegovina

Mercoledì 26 maggio 2004, il Consiglio federale ha deciso l'impiego di 20
militari svizzeri al massimo nella forza multinazionale di pace European
Union Force (EUFOR) in Bosnia e Erzegovina. Poiché i militari saranno armati
per la propria autodifesa e l'impiego durerà più di tre settimane, occorre
l'approvazione dell'Assemblea federale.

Nel dicembre 1995, dopo la conclusione dell'Accordo di Dayton, con l'invio
dell'IFOR (Implementation Force) in Bosnia e Erzegovina la NATO ha lanciato
l'operazione di pace più ampia della sua storia. L'ONU ha dato mandato
all'Alleanza Atlantica di creare un contesto sicuro in questo Paese. Dopo un
anno, l'IFOR è stata trasformata nella SFOR (Stabilization Force). Come nel
caso dell'IFOR anche la SFOR si fonda su una risoluzione del Consiglio di
sicurezza dell'ONU e dispone quindi di un mandato della comunità
internazionale per il mantenimento della pace.

A partire dalla fine del 2004, una European Union Force (EUFOR) di 7000
militari diretta dall'UE sostituirà la forza di pace SFOR della NATO. Come
nel caso della SFOR, il suo compito principale consisterà nel provvedere a
un contesto sicuro in Bosnia e Erzegovina. Inoltre, si occuperà di compiti
d'appoggio alle autorità civili quali la lotta alla criminalità organizzata,
il sostegno al rimpatrio dei rifugiati, l'esecuzione di una riforma del
settore della difesa e il sostegno al Tribunale per i crimini di guerra. È
incontestato il fatto che, come la SFOR, anche l'EUFOR dovrà fondarsi su una
risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU. La risoluzione sarà
approvata nella seconda metà del 2004.

La Gran Bretagna, a cui è previsto di affidare nel primo anno il comando
della futura EUFOR, ha chiesto alla Svizzera di partecipare alla brigata
britannica dell'EUFOR con uno a due team di collegamento e di osservazione
(Liaison and Observation Team = LOT) di otto membri ciascuno nonché con uno
a quattro ufficiali superiori. I team di collegamento e di osservazione sono
omogenei per quanto riguarda la nazionalità dei loro membri e saranno
stazionati in aree di potenziale conflitto. Potranno allarmare le riserve
per eventuali interventi e creeranno stretti legami con la popolazione e le
autorità locali nonché con le organizzazioni internazionali attive nella
medesima regione. A partire dalla fine del 2004, la Svizzera intende
dapprima partecipare all'EUFOR con un team di collegamento e di osservazione
e due ufficiali superiori. Poiché i militari, che partecipano su base
volontaria, sono armati per l'autodifesa e il loro impiego dura più di tre
settimane, occorre l'approvazione dell'Assemblea federale conformemente
all'articolo 66b capoverso 4 della legge militare.

L'impiego svizzero nell'ambito dell'EUFOR è conforme agli interessi e agli
obiettivi della Svizzera in materia di politica estera e di sicurezza. La
Bosnia e Erzegovina si trova in un settore nel quale, conformemente al
Rapporto sulla politica estera 2000, la Svizzera intende concentrare i
propri sforzi in materia di politica di pace. Tale Stato è pure un Paese
chiave della cooperazione svizzera con l'Europa Orientale; senza la presenza
di una forza di pace nel Paese, tale cooperazione sarebbe messa in
discussione. L'impegno svizzero a favore dell'EUFOR completa opportunamente
le considerevoli prestazioni con le quali il nostro Paese ha sostenuto la
Bosnia e Erzegovina dalla fine della guerra. Il contributo svizzero a favore
della sicurezza di questo Paese risulta quindi ulteriormente ampliato, in
quanto già dall'inizio del 2003 quattro funzionari di polizia svizzeri sono
impiegati nella missione di polizia dell'UE. L'invio di militari svizzeri
consente inoltre di raccogliere conoscenze ed esperienze preziose a favore
del promovimento militare della pace.

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