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Accolta favorevolmente l'adesione alla Convenzione penale del Consiglio d'Europa sulla corruzione

 

Berna, 28.04.2004. In sede di consultazione, l'adesione della Svizzera alla Convenzione penale e al Protocollo aggiuntivo del Consiglio d'Europa sulla corruzione ha ricevuto un'accoglienza prevalentemente positiva. Mercoledì il Consiglio federale ha preso atto dei risultati della consultazione, incaricando il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di preparare un messaggio concernente la ratifica della Convenzione penale e del Protocollo aggiuntivo, nonché il perfezionamento delle disposizioni penali in materia di corruzione.

 

L'esito della procedura di consultazione ha avallato la posizione del Consiglio federale, il quale intende unirsi agli sforzi internazionali miranti a rendere più efficace la lotta contro la corruzione. L'adesione alla Convenzione e al Protocollo aggiuntivo permette di armonizzare le disposizioni penali degli Stati membri e di rafforzare la cooperazione internazionale. Ci si attende inoltre che la corruzione possa essere contrastata più efficacemente anche sul piano internazionale.

 

Colmare le poche lacune del diritto penale

Il vigente diritto svizzero soddisfa in ampia misura le esigenze poste dalle disposizioni della Convenzione e del Protocollo aggiuntivo. Sono poche le lacune che sarà necessario colmare al momento della ratifica. In sede di consultazione, i fautori dell'adesione alla Convenzione e al Protocollo aggiuntivo si sono detti favorevoli a un moderato ampliamento delle disposizioni penali in materia di corruzione. La maggioranza degli interpellati ha accolto con favore la nuova fattispecie della corruzione passiva di pubblici ufficiali stranieri e la proposta di estendere la responsabilità dell'impresa alla corruzione attiva nel settore privato.

 

Anche la punibilità della corruzione passiva nel settore privato viene accolta perlopiù positivamente. I pareri degli interpellati divergono ampiamente, tuttavia, quanto alle caratteristiche della nuova fattispecie. Accogliendo le richieste della maggioranza degli interpellati, il Consiglio federale ha deciso che la corruzione passiva nel settore privato sarà perseguibile su querela di parte e sarà disciplinata nella legge contro la concorrenza sleale. Alla luce dei risultati della consultazione, il Consiglio federale intende inoltre rinunciare all'introduzione di una norma penale volta a reprimere il traffico d'influenza.

 

 

Altre informazioni:

Ernst Gnägi, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 322 40 81