Il Consiglio federale ha
discusso nella mattinata di oggi i risultati scaturiti dai colloqui preliminari
con l'Unione europea UE. A tale riguardo, non è stato ancora raggiunto un
risultato definitivo. Esso ritiene tuttavia che, anche mantenendo il segreto
bancario, i negoziati bilaterali II possano dare esito
positivo.
In relazione alle questioni
ancora aperte, il Consiglio federale ha fissato e precisato le sue posizioni
negoziali, cosicché nei prossimi giorni potrà aver luogo un ulteriore ciclo di
negoziati con l'UE. Il suo obiettivo è quello di preparare già per l'inizio di
maggio un incontro ad alto livello, affinché si giunga a un'intesa politica
sugli ultimi punti ancora in sospeso.
Le ultime divergenze
riguardano in particolare lo scambio d'informazioni sui reati di natura fiscale.
In merito al dossier Schengen/Dublino, la Svizzera chiede la garanzia durevole
del segreto bancario. L'UE, dal canto suo, esige per il dossier sulla truffa una
più estesa collaborazione nell'ambito delle imposte indirette (dazi, imposta sul
valore aggiunto, imposte di consumo su tabacco e alcool). In merito a
corrispondenti reati di natura fiscale, devono trovare applicazione gli stessi
strumenti giuridici, che già attualmente esistono nelle procedure svizzere.
Risulta inoltre ancora aperta la questione della cooperazione amministrativa e
giudiziaria nel settore del riciclaggio di denaro. La Svizzera è disposta, in
casi di riciclaggio di denaro, a prestare cooperazione amministrativa e
giudiziaria, qualora il reato preliminare sia una truffa in materia di tasse ai
sensi della legislazione svizzera.
Nella sua seduta odierna, il
Consiglio federale si è inoltre occupato dei negoziati relativi all'estensione
dell'accordo sulla libera circolazione delle persone ai dieci nuovi Paesi membri
dell'UE, negoziati che si trovano già in uno stadio avanzato. In questo dossier,
rimane unicamente da concordare l'inizio del termine transitorio di sette anni.
Anche a questo proposito, il Consiglio federale ha precisato la sua
posizione.
Il Consiglio federale ha
infine discusso su un eventuale contributo della Svizzera alla coesione sociale
ed economica dell'UE allargata. Sempre che i negoziati bilaterali II in corso si
concludano con successo, il Consiglio federale è in linea di massima disposto a
entrare nel merito delle relative richieste dell'UE. L'allargamento dell'UE
rappresenta un importante contributo alla stabilità e alla prosperità in Europa.
Esso si traduce tuttavia anche in un onere finanziario per l'UE e merita
pertanto un contributo di solidarietà da parte della Svizzera. Tale contributo
di coesione sarebbe limitato nel tempo e prestato in forma di progetti scelti e
gestiti autonomamente dalla Svizzera.
Il portavoce del Consiglio
federale
Vicecancelliere Achille Casanova
Berna, 21 aprile
2003