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Comunicato per i media

Il Consiglio federale fa un'analisi della politica europea della Svizzera

Seduta di riflessione del Consiglio federale del 31 marzo 2004

Mercoledì il Consiglio federale ha fatto un'analisi della politica europea e deciso in merito agli ulteriori passi da intraprendere. Negli Accordi bilaterali II si continua sulla via del parallelismo delle trattative. Nell'ambito di colloqui informali si vuole sondare il terreno e preparare le basi per un incontro politico ad alto livello con l'UE. Gli altri temi trattati sono stati l'estensione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone nonché la questione di un contributo alla coesione.

Per quanto concerne gli Accordi bilaterali II il Consiglio federale ha reiterato la sua ferma volontà di portare a termine con successo le trattative. Ha inoltre confermato il parallelismo applicato finora ai negoziati: un accordo è accettabile soltanto se tutti i settori interessati dalle trattative possono essere conclusi contemporaneamente; va da sé che il segreto bancario dev'essere mantenuto e garantito a lunga scadenza. Il dossier Schengen/Dublino dev'essere concluso come un unico pacchetto.

In vista della prossima conclusione degli Accordi bilaterali II è stato discusso l'orientamento delle opzioni di soluzione che si vanno delineando. I responsabili delle trattative sono stati incaricati di preparare un progetto di accordo facendo un sondaggio a livello informale. Se i colloqui informali si termineranno con proposte di soluzione positive, queste saranno discusse in occasione di un incontro politico ad alto livello.

Tra gli ultimi punti ancora aperti vi è l'assistenza giudiziaria in caso di reati fiscali. La Svizzera chiede, nell'ambito del dossier Schengen, che vengano garantiti sostenibilmente la doppia punibilità e il segreto bancario. L'UE chiede da parte sua che nell'ambito del dossier sulla lotta contro la frode nel settore delle imposte indirette  (dazi, imposta sul valore aggiunto, imposte speciali sul consumo di tabacco e alcool) la collaborazione venga rafforzata.

Il Consiglio federale ha inoltre discusso i passi futuri da intraprendere nelle trattative sull'estensione della libera circolazione delle persone. Si è convenuto che la Svizzera introdurrà, nei confronti dei dieci nuovi Pesi membri dell'UE, un regime transitorio separato di una durata massima di sette anni. In tal modo sarà possibile controllare e aprire gradualmente i mercati del lavoro. In merito alla strutturazione concreta di questo disciplinamento transitorio (termini, lavoratori indipendenti e fornitori di prestazioni) vi sono ancora diverse divergenze, che dovrebbero però essere eliminate in tempi brevi.

Nel settore del libero scambio sono stati trattati i dazi che l'UE vorrebbe introdurre sulle riesportazioni e l'obbligo di preavviso per motivi di sicurezza (regola delle 24 ore), anch'esso previsto dall'UE. Per entrambe le misure il Consiglio federale desidera trovare una soluzione che si basi sull'Accordo di libero scambio concluso tra la Svizzera e l'UE nel 1972.

Il Consiglio federale ha inoltre preso atto del rapporto del gruppo di lavoro interdipartimentale Coesione, sulla scorta del quale dopo la conclusione delle trattative bilaterali il Consiglio federale prenderà una decisione in merito alla richiesta avanzata dall'UE affinché il nostro Paese fornisca un contributo alla coesione sociale ed economica dell'UE allargata.

CANCELLERIA FEDERALE

Informazione e communicazione

1 aprile 2004

Per ulteriori informazioni:

Achille Casanova, portavoce del Consiglio federale, 031 322 37 03

Adrian Sollberger, Capo Informazione

dell'Ufficio dell'integrazione, 031 322 26 40