Berna,
01.03.2004. L'impiego di agenti infiltrati in Svizzera sarà disciplinato in modo
chiaro e uniforme. Il Consiglio federale ha deciso che la legge sull'inchiesta
mascherata entrerà in vigore il 1° gennaio 2005. Tale legge si applica ai
procedimenti penali della Confederazione e dei Cantoni, i quali dovranno emanare
le necessarie disposizioni esecutive prima della sua entrata in
vigore.
L'inchiesta
mascherata è uno strumento che mira ad infiltrare gli ambienti criminali con
agenti di polizia non riconoscibili come tali (perlopiù poiché protetti da
un'identità fittizia), contribuendo in tal modo a fare luce su un reato. La
legge federale tiene conto delle esigenze di efficienza del procedimento penale
e garantisce nel contempo una procedura conforme allo Stato di diritto. Il
ricorso agli agenti infiltrati è limitato a reati particolarmente gravi
enumerati da un elenco esaustivo. Questo tipo di operazione deve inoltre essere
proporzionato; in altri termini è ammissibile soltanto se le operazioni di
inchiesta precedenti sono risultate infruttuose o altrimenti vane. Il ricorso a
un agente infiltrato sottostà inoltre ad approvazione
giudiziaria.
Protetti
da un'identità fittizia
Gli
agenti infiltrati possono essere dotati di un'identità fittizia. Nel caso in cui
un agente infiltrato debba comparire dinanzi a un giudice quale teste o persona
informata sui fatti, il segreto che protegge la sua reale identità può essere
opposto anche alle parti e al pubblico. Gli agenti infiltrati possono entrare in
relazione con le persone oggetto delle indagini unicamente per concretizzarne
una preesistente determinazione a commettere un reato. Non sono quindi
autorizzati a istigarle alla commissione di altri o più gravi reati. In caso
contrario, il giudice può tenere conto di tale circostanza in sede di
commisurazione della pena o addirittura prescindere da una sanzione. L'imputato
va informato a posteriori del fatto che nei suoi confronti è stata condotta
un'inchiesta mascherata.
Altre
informazioni:
Frank Schürmann, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 322 41 50