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Violazione della legge sul controllo dei beni a duplice impiego

Violazione della legge sul controllo dei beni a duplice impiego

Il Segretariato di Stato dell'economia (seco) ha denunciato al
Ministero pubblico della Confederazione una fabbrica svizzera che, per
svariati anni, ha esportato macchine utensili senza essere in possesso
del necessario permesso d'esportazione. Ciò costituisce una violazione
della legge federale del 13 dicembre 1996 sul controllo dei beni
utilizzabili a fini civili e militari e sui beni militari speciali
(legge sul controllo dei beni a duplice impiego).

La maggior parte degli Stati destinatari di queste macchine utensili
non rientrava tra i Paesi critici e il seco avrebbe autorizzato tali
esportazioni rilasciando un permesso generale d'esportazione ordinario
valido due anni. Tuttavia, alcuni dei Paesi di destinazione erano e
sono tutt'ora noti al seco in quanto approntano programmi per la
produzione di armi di distruzione di massa e dei loro vettori. In casi
simili, le esportazioni verrebbero autorizzate soltanto se si può
stabilire che le macchine utensili esportate non vengono utilizzate a
tali scopi.

Secondo le disposizioni penali della legge sul controllo dei beni a
duplice impiego, chiunque intenzionalmente esporta beni senza
autorizzazione è punito con la detenzione o con la multa sino a un
milione di franchi. Nei casi gravi, la pena è della reclusione fino a
dieci anni. In via accessoria può essere pronunciata la multa fino a
cinque milioni di franchi. Il seco controlla regolarmente l'osservanza
delle disposizioni della legge sul controllo dei beni a duplice impiego
e denuncia al Ministero pubblico della Confederazione le infrazioni
presunte.

Segretariato di Stato dell'economia
Comunicazione

Othmar Wyss,
 Relazioni economiche bilaterali,
 Politica dei controlli all'esportazione e sanzioni,
  tel. 031 324 09 16