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Rapporto sulla politica economica esterna 2003: l'estensione della

Rapporto sulla politica economica esterna 2003: l'estensione della
libera circolazione delle persone ai nuovi membri dell'UE è
un'occasione per l'economia svizzera

Il 14 gennaio 2004 il Consiglio federale ha licenziato il rapporto
sulla politica economica esterna 2003 all'attenzione delle Camere
federali. In esso si analizzano le ripercussioni per l'economia
svizzera dell'allargamento ad est dell'UE e si illustra l'attività del
Consiglio federale e del Segretariato di Stato dell'economia (seco) nel
settore dell'economia esterna.

Con l'allargamento ad est dell'UE il 1 maggio 2004, la popolazione del
mercato interno dell'Unione europea aumenterà di 75 milioni. A quella
data gli accordi settoriali del 1999 e gli altri accordi tra la
Svizzera e la Comunità europea si estenderanno ai nuovi Stati membri,
ad eccezione dell'accordo sulla libera circolazione delle persone, che
è stato concluso anche separatamente con ciascun Stato membro dell'UE.
Per la sua estensione deve essere stipulato un protocollo aggiuntivo,
la cui approvazione sottostà in Svizzera a referendum facoltativo. Da
questa approvazione dipenderà la possibilità di mantenere in vigore gli
accordi settoriali del 1999. Il Consiglio federale è favorevole alla
graduale estensione della libera circolazione ai dieci nuovi Stati
membri dell'UE, anche perché ciò costituisce un'occasione eccezionale
per l'economia svizzera. Nei bilaterali II si cerca di arrivare
tempestivamente ad una conclusione, purché si riesca, nel complesso, a
trovare un accordo equilibrato.

Per gran parte del 2003 l'economia svizzera è rimasta sotto l'influenza
della debole congiuntura che gravava ancora sui suoi principali
mercati. La ripresa della congiuntura internazionale si è poi
manifestata all'inizio con qualche esitazione, per poi affermarsi
sempre più decisamente nella seconda metà dell'anno. Già stimolata da
una politica monetaria espansionistica e dai forti tagli fiscali, la
crescita negli USA ha avuto un'impennata inaspettata in seguito alla
guerra in Irak. Per la prima volta negli ultimi tre anni circa anche
l'economia giapponese ha registrato una ripresa significativa.
Nell'area dell'euro l'economia ha avuto invece uno sviluppo piuttosto
lento, frenata oltretutto dall'euro molto forte. La ripresa sarà ancora
più marcata nel 2004, anche se si manifesterà in misura diversa nelle
principali aree economiche.

Dopo l'insuccesso del vertice ministeriale dell'OMC di Cancún del 10-14
settembre 2003 è prevedibile che la conclusione del round negoziale di
Doha slitti oltre il 1 gennaio 2005. La procedura di composizione delle
controversie aperta dalla Svizzera e da altri Paesi contro gli USA per
i dazi protezionistici imposti sulle importazioni d'acciaio si è
conclusa con la decisione che obbliga gli Stati Uniti ad abolire i
dazi. Sullo sfondo di uno scenario difficile e incerto l'OCSE ha
ribadito l'importanza della fiducia degli operatori economici ai fini
della crescita.

Il 26 giugno 2003 è stato firmato l'accordo di libero scambio tra i
Paesi dell'AELS e il Cile. Per gli Stati membri dell'AELS si tratta del
terzo accordo di libero scambio al di fuori dell'Europa e dell'aera
mediterranea, dopo quelli analoghi conclusi con il Messico e con
Singapore (quest'ultimo è entrato in vigore il 1 gennaio 2003). Come i
due precedenti, l'accordo con il Cile disciplina, oltre allo scambio
delle merci, anche il settore dei servizi, gli investimenti e gli
appalti pubblici.

Dopo le turbolenze dell'anno precedente, nel 2003 la situazione sui
mercati internazionali dei capitali si è assestata. Ciò si riflette
anche nella domanda di crediti al Fondo monetario internazionale,
calata, rispetto aIl'anno precedente, del 40 percento circa. Il 2003 è
stato un anno di consolidamento degli strumenti per rafforzare il
settore finanziario a livello internazionale. Gli sforzi per la
risoluzione delle crisi si sono concentrati sullo sviluppo di un
meccanismo da utilizzare in caso di insolvenza di uno Stato e
sull'applicazione di clausole collettive nei contratti obbligazionari.
La realizzazione di una procedura in caso di insolvenza di uno Stato è
fallita in seno al Fondo monetario internazionale, non essendo stata
raggiunta la maggioranza richiesta dell'85 percento. Nel 2004
proseguiranno i lavori per contenere la vulnerabilità del settore
finanziario.

Le missioni economiche nei mercati emergenti dell'Europa dell'est, del
Medio Oriente, del Maghreb, dell'Asia e dell'America meridionale e
diverse visite di Stato in Svizzera sono servite ad approfondire i
rapporti bilaterali. In materia di tutela degli investimenti sono
entrati in vigore gli accordi bilaterali con il Kirghizistan e la
Nigeria ed è stato firmato un accordo analogo con la Libia. Per quanto
concerne la garanzia dei rischi delle esportazioni (GRE), la Svizzera
ha concluso un accordo di riassicurazione con la Svezia e uno con la
Repubblica ceca.

Aymo Brunetti,
 seco,
 capo della Direzione Politica economica (capitoli 1 e 2),
 tel. 031 322 21 40

 Karl Weber,
 seco,
 capo settore Diritto,
 tel. 031 324 09 11