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Restrizioni di volo: il Consiglio federale impugna la decisione dell'Ue

COMUNICATO STAMPA

Restrizioni di volo: il Consiglio federale impugna la decisione dell'Ue

Il Consiglio federale impugnerà davanti alla Corte di giustizia europea la
decisione della Commissione Ue di respingere il ricorso elvetico concernente
le limitazioni di volo imposte dalla Germania. Il Governo federale ribadisce
così la propria convinzione che l'ordinanza unilaterale tedesca limiti in
modo eccessivo le capacità dell'aeroporto di Zurigo, discriminando nel
contempo la compagnia Swiss. Con questa azione legale, l'Esecutivo federale
fa valere tutti i diritti che gli spettano in virtù dall'accordo bilaterale
sul traffico aereo tra la Svizzera e l'Unione europea.

Basandosi sull'accordo bilaterale sul traffico aereo concluso con l'Ue, il
10 giugno 2003 la Svizzera ha interposto ricorso davanti alla Commissione Ue
contro le restrizioni di volo imposte dalla Germania all'aeroporto di
Zurigo. Il ricorso è stato respinto da quest'organo lo scorso 5 dicembre.

Il Consiglio federale, non condividendo le conclusioni della Commissione Ue,
presenta ricorso contro la decisione presso la Corte di giustizia europea.
Esso fa così valere tutti i diritti e gli strumenti a disposizione della
Svizzera in virtù dell'accordo bilaterale sul traffico aereo.

Il Consiglio federale non condivide né la posizione della Commissione Ue
circa gli effetti concreti delle restrizioni di volo né la valutazione delle
basi legali su cui essa si fonda. Presentando una domanda di annullamento
alla Corte di giustizia europea, la Svizzera può in particolare fare valere
la sproporzionalità delle misure e la discriminazione della propria
compagnia di bandiera, facendo leva sui diritti che le derivano dall'accordo
bilaterale.

Le misure restrittive adottate dalla Germania sono discriminanti per Swiss
in quanto la compagnia, quale principale utente dell'hub di Zurigo, ne
risulta colpita più di ogni altra aerolinea. Al confronto con le altre
compagnie operanti su Zurigo-Kloten, Swiss gode soltanto di un accesso
limitato allo spazio aereo dell'Ue, ciò che indirettamente costituisce una
discriminazione.

La Commissione Ue, riducendo l'accordo bilaterale a un puro scambio di
diritti di traffico, interpreta questo documento in modo troppo restrittivo.
L'accordo è finalizzato ad aprire gradualmente il mercato aereo europeo alle
compagnie elvetiche. Il Consiglio federale intende pertanto fare sì che il
nostro Paese possa esercitare i diritti che gli spettano in virtù dall'
accordo bilaterale. Il Collegio parte dal presupposto che, con l'entrata in
vigore di quest'ultimo, la Svizzera goda di diritti analoghi a quelli degli
Stati membri dell'Ue, eccezion fatta per diverse libertà riguardanti il
traffico aereo che il nostro Paese otterrà soltanto allo scadere dei termini
transitori.

Berna, 15  dicembre 2003

      DATEC  Dipartimento federale dell'Ambiente, dei Trasporti, dell'
Energia e delle Comunicazioni

      Servizio stampa

Informazioni: Daniel Göring, portavoce UFAC, tel. 031 324 23 35