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Sotto controllo i costi della NFTA

Comunicato stampa

Sotto controllo i costi della NFTA

La NFTA è un investimento adeguato dal lato politico ed economico, per il
quale la redditività aziendale a breve termine non costituisce un elemento
centrale. È questa la risposta del Consiglio federale all'interpellanza del
Consigliere nazionale Hans Ulrich Mathys (UDC/AG). Il pagamento degli
interessi e la restituzione degli investimenti erano sempre subordinati alla
condizione che la tendenza decrescente nell'ambito dei ricavi subisse una
svolta, fatto che non si è ancora verificato. I costi di questa grande opera
del nostro secolo sono sotto controllo: superano del 2% il credito
complessivo pari a 14,7 miliardi.

Con l'interpellanza "Esplosione dei costi NFTA" il Consigliere nazionale
Mathys e 32 cofirmatari hanno chiesto al Consiglio federale informazioni
sulla Nuova ferrovia transalpina (NFTA), in particolare per quanto concerne
l'andamento dei costi e la redditività. Nella sua risposta di lunedì il
Consiglio federale afferma che, in base all'ultimo rapporto sulla NFTA, i
costi finali previsti per il progetto sono saliti a circa 15 miliardi di
franchi, superando così per la prima volta del 2 percento circa il totale
del credito complessivo della NFTA pari a 14,7 miliardi di franchi (stato
dei prezzi 1998). Le riserve dovranno essere ora aumentate di 900 milioni di
franchi.

Questi fondi non sono serviti ad ampliare il progetto NFTA, ma - come
sancito nel decreto federale sul transito alpino - ad adeguarlo alle nuove
conoscenze e agli standard internazionali in materia di sicurezza nonché
allo sviluppo della tecnologia ferroviaria. I problemi geologici hanno un
ruolo relativamente minore.

Traffico merci: la concorrenza nei prezzi impedisce un'inversione di
tendenza

Nella sua risposta il Consiglio federale mette in chiaro che la NFTA non va
considerata come un progetto economicamente redditizio, ma come un'opera per
la quale, fin dall'inizio, il punto centrale risiedeva nella sua importanza
per l'economia del Paese. Già nel messaggio relativo al decreto federale
sulla costruzione e sul finanziamento dell'infrastruttura dei trasporti
pubblici del 1996 (FTP) è fatta presente in modo inequivocabile la
problematica delle spese aggiuntive. In esso si afferma testualmente: "La
messa in esercizio progressiva di nuovi impianti che fanno parte di grandi
progetti provocherà un aumento del fabbisogno di base poiché questi impianti
dovranno essere riparati e rinnovati." Inoltre, il pagamento degli interessi
e la restituzione del 25 % degli investimenti alle ferrovie è subordinato
alla condizione che "l'attuale tendenza nell'ambito dei ricavi del traffico
su rotaia non dovrebbe soltanto poter essere frenata, ma nei prossimi 10 -
15 anni dovrebbe addirittura subire una svolta".

Questa inversione di tendenza non si è ancora verificata. È stato tuttavia
raggiunto l'obiettivo , compreso nella legge sul trasferimento del traffico,
di arrestare la tendenza all'aumento del traffico pesante in transito sulle
Alpi (numero dei camion). A causa dell'accesa concorrenza sui prezzi nel
settore dei trasporti e dell'attuale situazione economica, le ferrovie non
sono però in grado di conseguire ricavi sufficienti per coprire le spese per
l'ammortamento e il pagamento degli interessi. La mancanza di redditività è
in gran parte dovuta al cambiamento delle condizioni generali su cui la
Confederazione ha ben poco influsso. È senz'altro possibile che, dopo una
fase di consolidamento dei mercati e di ripresa della congiuntura, si
possano di nuovo praticare prezzi più alti.

Di fronte all'importanza della NFTA per le future generazioni, la
redditività aziendale a breve termine degli investimenti non costituisce un
elemento centrale. Il Consiglio federale ritiene pertanto che non sussista
alcun motivo per modificare la strategia finora seguita.

Berna, 15 dicembre 2003

      DATEC Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia
e delle comunicazioni

      Servizio stampa

Informazioni: Ufficio federale dei trasporti, Politica e Comunicazione,
tel.: 031 322 36 43