Berna,
26.11.2003. La Svizzera intende intensificare il suo impegno nella lotta globale
alla corruzione. Mercoledì il Consiglio federale ha approvato la Convenzione
dell'ONU contro la corruzione. La Svizzera firmerà la Convenzione in dicembre,
in occasione di una conferenza internazionale.
Da
qualche tempo a questa parte, la corruzione figura tra i temi principali della
politica svizzera e internazionale contro la criminalità. La corruzione può
infatti provocare danni ingenti anche a livello mondiale: dove si diffonde,
distrugge la fiducia del cittadino nello Stato, nelle istituzioni e nel diritto,
con gravi conseguenze anche economiche e sociali.
Il
primo strumento globale
La
Convenzione dell'ONU costituisce il primo strumento globale per la lotta contro
la corruzione. L'Accordo contiene fra l'altro disposizioni sulla prevenzione
della corruzione e regole sulla cooperazione internazionale. Obbliga gli Stati
membri a punire varie forme di corruzione, fra le quali la corruzione attiva e
passiva di pubblici ufficiali nazionali e quella attiva di pubblici ufficiali
stranieri.
Restituzione
di valori patrimoniali acquisiti illecitamente.
Un capitolo fondamentale della
Convenzione riguarda la restituzione di valori patrimoniali. Per la prima volta
è sancito a livello multilaterale il principio vincolante secondo il quale i
valori patrimoniali acquisiti illecitamente vanno restituiti. La Parte
richiedente deve tuttavia fornire la prova che al momento del reato i valori
patrimoniali le appartenevano. La Svizzera, che si avvale di un'ampia esperienza
e di una pluriennale prassi in materia di assistenza giudiziaria internazionale
e di restituzione di averi di potentati, ha collaborato in modo decisivo
all'introduzione di detto principio.
Dopo la firma, la Convenzione
dovrà essere ratificata anche dal Parlamento. La legislazione svizzera è già
attualmente compatibile con le disposizioni della Convenzione
dell'ONU.
Altre
informazioni:
Ernst Gnägi, Ufficio federale di
giustizia, tel. 031 / 322 40
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