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Grande successo nella lotta contro il traffico illegale di caviale

Grande successo nella lotta contro il traffico illegale di caviale

L'ufficio federale di veterinaria (UFV) ha segnato un duro colpo nel
commercio illegale di caviale. A fine ottobre, dopo una procedura
durata più di due anni, sono state sequestrate dalle autorità
d'esecuzione della CITES due tonnellate di caviale di provenienza
illegale, per un valore di circa tre milioni di franchi. La CITES è la
convenzione che regola il commercio internazionale delle specie
selvatiche animali e vegetali in via di estinzione.

Il procedimento legale si è concluso a favore dell'UFV con una
decisione del Tribunale federale della scorsa primavera concernente il
sequestro e con una decisione della Commissione di ricorso del
Dipartimento federale dell'economia, emessa a fine settembre,
concernente la confisca della merce. Prima di poter procedere al
sequestro definitivo delle partite di caviale, le autorità d'esecuzione
hanno dovuto attendere la scadenza di tutti i termini di ricorso.

Già nella primavera del 2001 l'UFV era a conoscenza del fatto che a
Ginevra sarebbero introdotte clandestinamente grosse quantità di
caviale prodotto illegalmente. Come emerso dalle indagini iniziate
immediatamente, le partite destinate all'importazione in Svizzera erano
state spedite e immagazzinate a Ginevra da un'azienda di distribuzione
degli Emirati Arabi Uniti. I documenti relativi alla conservazione
della specie indicavano come paese di provenienza il Kazakistan, ma
rimandavano contemporaneamente ad una licenza d'esportazione della
Federazione Russa.
Da verifiche successive è emerso che il Kazakistan non aveva rilasciato
alcun documento d'esportazione. Il documento russo invece indicava sì
che il caviale era di provenienza kazaca, ma la quantità registrata era
ben inferiore alle due tonnellate immagazzinate a Ginevra. Inoltre
un'analisi della merce ha messo in evidenza che, quando il caviale è
stato ricavato dalla femmina di storione e messo in commercio, il
documento russo era scaduto da tempo. Di conseguenza le autorità
d'esecuzione CITES svizzere hanno sequestrato l'intera quantità che
ancora si trovava nel deposito franco. L'origine effettiva del caviale
non è chiara.
Dal 1997 tutte le specie di storione sono protette dalla CITES e quindi
il loro commercio viene severamente controllato.

L'esportazione, in Svizzera anche l'importazione, sono soggette quindi
ad autorizzazione. I paesi di provenienza devono dunque stabilire delle
quote per la pesca e l'esportazione e vigilare sulla loro osservanza.
Le quote vengono fissate in modo che, nonostante la produzione del
caviale, sia garantita nel lungo periodo l'esistenza delle popolazioni
di storioni. Il danno maggiore per i branchi è comunque rappresentato
dalla pesca e dal commercio illegali. L'azione delle autorità
d'esecuzione CITES svizzere ha apportato un enorme contributo nella
lotta al commercio illegale del caviale e quindi alla tutela dello
storione.

UFFICIO FEDERALE DI VETERINARIA
Servizio stampa e informazione

Thomas Althaus,
 capo Conservazione delle specie,
 UFV
 031 / 323 85 08