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Conclusa la visita in Svizzera del Comitato contro la tortura

 

 

Berna, 24.10.2003. Venerdì la delegazione del “Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti” ha concluso la sua visita in Svizzera. Come era da prevedere, la delegazione non ha riscontrato indizi che lascino supporre torture o maltrattamenti gravi negli stabilimenti visitati.

 

Per cinque giorni, la delegazione del Comitato contro la tortura, composta di cinque membri, ha visitato uno stabilimento di detenzione in vista del rinvio forzato all'aeroporto di Kloten nel Canton Zurigo. Ha inoltre esaminato l'attuazione dei rinvii forzati e ha potuto verificare le norme emanate in materia di espulsioni per via aerea. Come ha comunicato venerdì a Berna a rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni visitati, la delegazione non ha riscontrato, in occasione della sua visita, indizi che lascino presupporre maltrattamenti o torture. Il Comitato contro la tortura sta redigendo un rapporto, all'attenzione del Consiglio federale, sulla situazione che ha potuto constatare negli stabilimenti visitati. In detto rapporto il Comitato formulerà anche raccomandazioni per migliorare le condizioni di detenzione.

 

Raccomandazioni tenute in debito conto

 

Già all'inizio della visita a Berna, la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, ha assicurato che il Consiglio federale terrà in debito conto le critiche, le osservazioni e le raccomandazioni del Comitato contro la tortura. D'altronde, la delegazione stessa ha confermato gli importanti progressi fatti dalla sua ultima visita, in particolare nell'ambito del rinvio forzato degli stranieri per via aerea.

 

Il Comitato fonda la sua attività sulla “Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti”, realizzata su iniziativa della Svizzera. La Convenzione è stata ratificata da 44 dei 45 Stati membri del Consiglio d'Europa; in Svizzera è entrata in vigore il 1° febbraio 1989. Il Comitato contro la tortura è composto di giuristi, medici, specialisti in materia di esecuzione delle pene e di altri esperti e ha sede a Strasburgo. A titolo indipendente, organizza regolari visite negli Stati membri; in Svizzera era già stato nel 1991, 1996 e nel 2001. Il Comitato non vuole rivestire il ruolo di accusatore; auspica, al contrario, di migliorare, laddove necessario, le condizioni di detenzione degli Stati visitati grazie a una proficua collaborazione con le loro autorità competenti.

 

Altre informazioni:

Priska Schürmann, capo della Sezione Esecuzione delle pene e delle misure, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 / 322 41 71