Stemma della Svizzera

CONFOEDERATIO HELVETICA
Le autorità federali della Confederazione Svizzera

Home page
Mail
Cerca

Quarta visita in Svizzera del Comitato contro la tortura

 

 

Berna, 16.10.2003. Una delegazione di cinque membri del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti giungerà in Svizzera il 20 ottobre prossimo. La visita durerà cinque giorni.

 

Il Comitato, accompagnato da esperti e interpreti, visita persone che sono state private della libertà sulla base della decisione di un'autorità. Può trattarsi di persone condannate a una pena privativa della libertà sulla base del Codice penale, in detenzione preventiva o detenute in applicazione del diritto civile, amministrativo o penale militare. Il Comitato è autorizzato a intrattenersi senza testimoni con i detenuti. La delegazione ha annunciato di voler visitare la prigione situata nell'aeroporto di Zurigo. Il sopralluogo in altri stabilimenti non è ancora stato fissato.

 

L'ultima visita della delegazione risale al 2001

 

Il Comitato fonda la sua attività sulla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, che è stata realizzata su iniziativa della Svizzera. La Convenzione è stata ratificata da 44 dei 45 Stati membri del Consiglio d'Europa; in Svizzera è entrata in vigore il 1° febbraio 1989. Il Comitato contro la tortura, composto di giuristi, medici, specialisti in materia di esecuzione delle pene e di altri esperti, ha sede a Strasburgo. A titolo indipendente, organizza regolari visite negli Stati membri; in Svizzera era già stato nel 1991, nel 1996 e nel 2001.

 


Rapporto con eventuali raccomandazioni

 

Al termine della visita, il Comitato redige all'attenzione del Consiglio federale un rapporto sulla situazione constatata negli stabilimenti penitenziari dove si è recato. Può inserirvi anche raccomandazioni intese a migliorare le condizioni di detenzione. Il Comitato non vuole rivestire il ruolo di accusatore; auspica al contrario di migliorare, laddove necessario, le condizioni di detenzione degli Stati visitati grazie a una proficua collaborazione con le loro autorità competenti. Nella misura in cui il Governo stesso dello Stato visitato non chieda che sia pubblicato, il suo rapporto rimane quindi per principio confidenziale.

 

 

Altre informazioni:

Priska Schürmann, capo Sezione Esecuzione delle pene e delle misure presso l'Ufficio federale di giustizia, tel. 031 322 41 71