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Il Consiglio federale opta per un tasso d'interesse minimo del 2,25%

Dipartimento federale
dell'interno

                                                   Comunicato stampa
Berna, 10 settembre 2003

Il Consiglio federale opta per un tasso d'interesse minimo del 2,25%

Il Consiglio federale ha deciso di ridurre il tasso d'interesse minimo dal
3,25 al 2,25% a partire dal 1° gennaio 2004. Viste le forti oscillazioni dei
mercati finanziari, a partire dall'anno prossimo il tasso d'interesse minimo
verrà riesaminato ogni anno.

La situazione finanziaria degli istituti di previdenza permane tesa.
Infatti, stando agli attuali risultati dello studio annuale « Risk
Check-Up », realizzato dalla Complementa Investment Controlling SA in
collaborazione con AWP Sécurité sociale, la percentuale delle casse pensioni
in deficit di copertura, valutata al 45% alla fine del 2002, alla fine di
marzo del 2003 era salita al 60. Nonostante il sensibile miglioramento della
borsa intervenuto nel frattempo ne abbia determinato un calo, questa
percentuale si situa tuttora attorno al 40%. Inoltre, circa il 40% degli
istituti di previdenza ha una capacità di rischio limitata. Ciò significa
che solo il 20% circa delle casse pensioni ha un grado di copertura
superiore al 100% e riserve di fluttuazione sufficienti. Le forti variazioni
che caratterizzano i mercati finanziari celano tuttavia il rischio di un'
inversione di tendenza in senso negativo.

In questo contesto un tasso d'interesse minimo del 2,25% è funzionale alla
stabilità finanziaria degli istituti di previdenza e mira a garantire e a
sviluppare a lungo termine la previdenza professionale.

Fissando il tasso d'interesse minimo al 2,25% il Consiglio federale ha
dunque voluto essere prudente: un tasso d'interesse minimo del 2,25%
permette infatti di tenere adeguatamente conto dell'attuale situazionedegli
investimenti e della situazione finanziaria degli istituti di previdenza. L'
evoluzione positiva registrata nel secondo trimestre del 2003 giustifica un
tasso d'interesse minimo superiore a quello proposto il 22 maggio 2003 dalla
Commissione federale LPP (2%), la cui raccomandazione era però basata su
cifre aggiornate alla fine di marzo. Applicando le riflessioni della
commissione alle cifre aggiornate al 30 giugno si ottiene il tasso del 2,25%
deciso dal Consiglio federale. Vista la situazione degli istituti di
previdenza non è tuttavia opportuno dare agli ultimi sviluppi intervenuti
sui mercati finanziari un'importanza ancora maggiore. Considerando le forti
oscillazioni che caratterizzano i mercati finanziari, non si possono neanche
escludere una stagnazione o un'inversione di tendenza nel terzo o nel quarto
trimestre.

Un tasso d'interesse minimo prudente, oltre a distendere la situazione degli
istituti di previdenza, dovrebbe avere un effetto stabilizzante sul sistema.
Questa prudenza si rivela ancor più necessaria se si pensa che l'entrata in
vigore della riduzione del tasso di conversione (dal 7,2 al 6,8 per cento su
un periodo di 10 anni) prevista nel quadro della 1a revisione LPP, è
ritardata di un anno. La modifica del tasso di conversione rappresenta un
importante sgravio per gli istituti di previdenza. Se l'anno prossimo l'
evoluzione degli investimenti sarà superiore al tasso d'interesse minimo
fissato, gli istituti di previdenza avranno la possibilità di ricostituire
le riserve assottigliatesi nel corso degli ultimi tre anni in seguito al
cattivo andamento della borsa e, all'occorrenza, di distribuire le eccedenze
ai destinatari. Visto il livello contenuto dell'inflazione e l'evoluzione
dei salari, l'applicazione di un tasso d'interesse minimo prudente molto
probabilmente non metterà in questione l'obiettivo delle prestazioni.

La decisione del Consiglio federale costituisce una risposta appropriata all
'evoluzione positiva e alle oscillazioni del mercato dei capitali nonché all
'attuale situazione finanziaria degli istituti di previdenza. In questo
contesto, a partire dall'anno prossimo il Consiglio federale riesaminerà
(provvisoriamente) ogni anno il tasso d'interesse minimo.

DIPARTIMENTO FED. DELL'INTERNO

Servizio stampa e informazione

Informazioni: tel. 031 322 90 61
 Jürg Brechbühl, vicedirettore

 Ufficio federale delle assicurazioni sociali

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